Il contact tracing è saltato. L’allarme delle Regioni in un documento che sarà consegnato al Cts. È ormai necessario superare le attuali regole delle quarantene

Per le Regioni il contact tracing è "saltato" in diversi territori e rende necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene.

Il contact tracing è saltato. L’allarme delle Regioni in un documento che sarà consegnato al Cts. È ormai necessario superare le attuali regole delle quarantene

Il contact tracing, il meccanismo che consente il tracciamento dei contatti in seguito a un caso di positività al Covid, è “saltato” in diversi territori del Paese e rende necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene.

A lanciare l’allarme sono le Regioni che in un documento, che sarà consegnato domani al Cts (leggi l’articolo) e che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento, chiedono l’azzeramento della quarantena per le persone che hanno copertura vaccinale, in particolare quelle con terza dose effettuata.

Le modifiche auspicate – a quanto riferisce l’agenzia Ansa citando fonti delle Regioni, sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, “saltato” in diversi territori, che rende appunto necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene.

Già ieri diversi governatori, in particolare il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (leggi l’articolo), si erano pronunciati a sostegno della proposta sostenuta dall’infettivologo Matteo Bassetti (leggi l’articolo) di ridurre la quarantena per i contatti dei positivi vaccinati con terza dose.

Il parere del Cts, sull’ipotesi  di ridurre la quarantena dei contatti a 3-5 giorni a partire da inizio gennaio, potrebbe arrivare già domani. Il Comitato tecnico scientifico ha infatti anticipato a mercoledì la riunione inizialmente prevista per giovedì (leggi l’articolo). “Domani abbiamo un Consiglio dei ministri, dobbiamo affinare i meccanismi di quarantena” ha confermato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. “Nessuno ha la soluzione in tasca – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, il Cts e i ministri guardano i dati e poi prendono le decisioni”.