Coprifuoco violato: il ricorso vinto e la multa annullata dal giudice di pace

A presentare il ricorso non è stato un avvocato, ma uno studente al secondo anno di giurisprudenza. L'amico multato andava a trovare la fidanzata

Coprifuoco violato: il ricorso vinto e la multa annullata dal giudice di pace

Un giudice di pace di Camerino ha accolto un ricorso per l’annullamento di una multa per violazione del coprifuoco. La prefettura di Macerata è stata condannata, come rappresentante del governo in provincia, a compensare le spese processuali. A presentare il ricorso non è stato un avvocato, ma uno studente al secondo anno di giurisprudenza. Si chiama Marco Dialuce, è di San Severino nelle Marche e l’amico multato è di Pioraco.

Coprifuoco violato: il ricorso vinto e la multa annullata davanti al giudice di pace

La storia l’ha raccontata oggi Il Resto del Carlino. Il 21enne aveva già presentato ricorso per un’altra multa simile al giudice di pace di Macerata, qualche mese fa, e in quel caso il giudice aveva accolto solo in parte il ricorso, limitandosi a ridurre l’entità della sanzione. Stavolta, invece, è andata diversamente. Il caso è quello di un ragazzo di Pioraco, che ha violato il coprifuoco per andare a trovare la fidanzata.

Fermato, è stato multato: 533 euro (373 in caso di pagamento entro cinque giorni). “Ho difeso il mio amico ai sensi dell’articolo 317 del codice di procedura civile, il quale permette a un soggetto sanzionato di farsi rappresentare da una persona di fiducia, che può anche non essere avvocato, nelle cause per multe di entità inferiore a 1.100 euro. Ho fondato il ricorso – ha detto Dialuce al Resto del Carlino – sull’incostituzionalità del coprifuoco, trattandosi di una misura restrittiva della libertà personale. Nel nostro ordinamento giuridico, l’obbligo di permanenza domiciliare è una sanzione di tipo penale e solo il giudice con atto motivato può disporla. Pertanto, è incostituzionale disporre un coprifuoco attraverso un decreto del presidente del consiglio dei ministri, che è un atto amministrativo gerarchicamente inferiore alla legge, e lo sarebbe anche se fosse disposto con un atto avente forza di legge”.

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