Coronavirus, Crisanti: “La mascherina protegge ma non risolve il problema. Dobbiamo agire sulle scuole e implementare le misure di sorveglianza attiva”

“Non sono contrario all’uso della mascherina, la mascherina protegge, ma non credo che l’obbligo della mascherina risolva il problema. Alla luce di quello che sta succedendo, forse varrebbe la pena vedere tra una settimana o due se i provvedimenti adottati per proteggere alunni, insegnanti e tutti noi dalla riapertura delle scuole funzionano. Questo è il vero nocciolo della situazione”. E’ quanto ha detto a SkyTG24 l’ordinario di microbiologia all’Università di Padova, Andrea Crisanti, parlando delle nuove misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus al vaglio del Governo.

“La mascherina protegge – ha spiegato Crisanti -, però a mio avviso va capito cosa sta succedendo. Siamo stati senza mascherina tutta l’estate, con assembramenti anche importanti, e i contagi non sono aumentati moltissimo. Adesso i casi stanno aumentando, ma questo è l’effetto della riapertura delle scuole e dell’inizio di tutte le attività produttive. Forse bisogna agire lì. Sicuramente la mascherina protegge, ma se sono per strada e intorno a me non c’è nessuno… diventa un provvedimento difficilmente comprensibile”.

“A mio avviso – ha aggiunto l’esperto – il problema è che il sistema messo a punto per proteggere gli studenti e la società dalla riapertura delle scuole scricchiola. C’è qualcosa che probabilmente non va. Bisogna non far entrare a scuola i potenzialmente positivi. Bisogna abbassare la soglia della temperatura e fare in modo che studenti e insegnanti che abitano in zone dove ci sono contagi a scuola non mettano piede”.

“Credo che le mascherine funzionino – ha ribadito Crisanti – e debbano essere usate anche all’aperto, ma non credo nelle misure restrittive. Faccio fatica a vedere come si può implementare delle sanzioni a migliaia di ragazzi assembrati davanti alla scuola o all’uscita. E poi si fanno errori: non è che si può pensare che 50 milioni di italiani per 365 giorni e per 24 ore non facciano nessun errore. Se si fa un provvedimento poi bisogna avere il coraggio di fare in modo che venga eseguito, è socialmente accettabile fare multe da 3-400 euro ai ragazzi che escono da scuola? Finora di multe ne ho viste molto poche”.

La chiusura anticipata dei locali “nessuno sa se funziona, in Inghilterra l’hanno adottata e i casi sono in aumento. Non c’è nessuna prova scientifica che funzioni”. Parlando poi del limite di partecipanti alle feste private Crisanti ha aggiunto: “Chi le controlla? In Inghilterra hanno messo un limite di sei partecipanti alle feste private, ma cosa facciamo? Creiamo un gigantesco Grande Fratello che verifica quante persone abbiamo a casa?”

“Il problema a mio avviso è diverso – ha concluso -, dobbiamo implementare tutte le misure di sorveglianza attiva, quelle che ci permettono di capire, se una persona è infetta, chi la ha infettata. Test, contact tracing e sensibilizzare le persone ad adottare misure di sicurezza”. I tamponi “bisogna aumentarli, abbiamo dato più possibilità al virus di trasmettersi aprendo le scuole e facendo ripartire l’economia, bisogna bilanciare aumentando i tamponi”. E su l’app Immuni: “L’ho scaricata. Penso che sia utile, ma per farla funzionare bisogna arrivare all’80-90% di adesioni, siamo molto lontani”.