Decollano le assunzioni stabili, +241.000 in 3 mesi. Di Maio: “I dati dell’Inps confermano: il decreto Dignità ha messo fine all’abuso dei contratti precari”

Nel primo trimestre 2019 la variazione netta sui rapporti di lavoro a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni) risulta positiva per 241.147 contratti (+126,3 sui primi tre mesi del 2018). E’ quanto riferisce l’Osservatorio Inps sul precariato. Si conferma anche il boom delle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato passate dalle 125.000 a 219.000 (+75,5%). Nei primi tre mesi le assunzioni totali dei datori di lavoro privati sono state 1.661.000 con un calo del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“Mese dopo mese – commenta dalla sua pagina facebook il vicepremier Luigi Di Maio – i dati sul mondo del lavoro mi rendono più orgoglioso di quanto stiamo facendo. Oggi l’Inps conferma ancora una volta il decollo dei contratti stabili (+324 mila a marzo 2019 rispetto ai -56 mila di marzo 2018), favoriti anche dalle centinaia di migliaia di trasformazioni dei contratti a termine (+75,5%). Se poi guardiamo ai primi tre mesi del 2019, cioè da quando la nostra Manovra è entrata in vigore, il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti stabili è stato di +241 mila contro il +106 mila dello scorso anno. Un aumento del 126%!”.

“Non dimenticatevi mai – scrive ancora il leader del M5S – di chi nei mesi scorsi mi ha chiamato Ministro della Disoccupazione solo perché con il decreto Dignità avevo osato mettere fine all’abuso dei contratti precari. Attaccavano me ma il vero obiettivo eravate voi: volevano convincervi che vivere di contratti a termine è possibile, che bisogna farci l’abitudine perché così va il mondo e non si può tornare indietro. E invece stiamo dimostrando che il Jobs Act era una scelta politica ben precisa e che la stabilità del posto di lavoro è ancora un valore fondamentale da tutelare”.