È morto il giornalista Andrea Purgatori

Dopo una breve e fulminante malattia, è morto questa mattina a Roma il giornalista Andrea Purgatori. Era anche sceneggiatore e conduttore.

È morto il giornalista Andrea Purgatori

È morto questa mattina il giornalista Andrea Purgatori. Il conduttore televisivo e sceneggiatore è deceduto a Roma, in ospedale, dopo una breve e fulminante malattia. Purgatori, nato nel 1953, è stato una firma storica del Corriere della Sera, occupandosi di terrorismo, criminalità e divenne noto anche per come seguì, con tenacia, la strage di Ustica del 1980. La notizia della sua scomparsa è stata data all’Ansa dalla famiglia, rappresentata dallo studio legale Cau, e dai figli di Purgatori: Edoardo, Ludovico, Victoria.

Morto il giornalista Andrea Purgatori

Purgatori è stato autore di diversi servizi e reportage sui principali casi di cronaca in Italia. Ha condotto, negli ultimi anni, il programma Atlantide, in onda su La7, durante il quale molto spesso ha ricostruito i casi più controversi della Repubblica italiani: dal caso Orlandi a Ustica, passando per diversi casi tra i più discussi nel nostro Paese come il rapimento di Aldo Moro. Come sceneggiatore ha partecipato, tra i suoi ultimi lavori, al docu Vatican Girl sul caso Orlandi.  I familiari lo ricordano parlando di una “mente brillante”.

La carriera di Purgatori

Purgatori ha raccontato tutti gli anni del terrorismo e degli stragi, oltre a numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina. Ha realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha scritto anche per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique. È stato autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999). Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video ha condotto anche Confini (Rai 3, 1996).

Per la saggistica ha scritto A un passo dalla guerra (1995), Il bello della rabbia (1997) e I segreti di Abu Omar (2008). Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo: “Quattro piccole ostriche” (HarperCollins). Per il cinema ha scritto tra l’altro Il muro di gomma (1991) dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, Il giudice ragazzino (1994), L’industriale (2011). Ha ottenuto tra gli altri il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc.

Il giornalista e conduttore è anche apparso come attore in più episodi della serie televisiva Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L’abbiamo fatta grossa (2016) e nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie televisiva 1993 (2017). Nel 2006 ha scritto insieme con Francesco Nicolini i sei monologhi di Marco Paolini per Teatro Civile (Rai Tre). Dalla stagione televisiva 2017-2018 ha condotto su LA7 la nuova edizione di Atlantide, per il quale riceve il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale.