Raffaele Cutolo, il famigerato boss della Nuova camorra organizzata, è morto oggi all’età di 79 anni nel carcere di Parma. L’anziano boss era ricoverato all’ospedale Maggiore. Nell’ultimo periodo Cutolo era stato più volte trasferito dal carcere all’ospedale.
Nel respingere l’ultima istanza di differimento della pena, fatta dalla difesa del boss per le condizioni di salute, il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva sottolineato, a giugno 2020, come le sue condizioni fossero compatibili con la detenzione. Ma, soprattutto, come, nonostante l’età e gli anni passati in carcere, il boss fosse ancora un punto di riferimento per la criminalità campana (leggi l’articolo).
“Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma”, scrivevano i giudici aggiungendo, per l’appunto, che “nonostante l’età e la perdurante detenzione rappresenta un ‘simbolo’ per tutti quei gruppi criminali” che continuano a richiamarsi al suo nome.
“L’ultima volta che si sono visti è stato venti giorni fa – ha detto alle agenzie l’avvocato Gaetano Aufiero, legale di Cutolo -, ma avevamo chiesto un colloquio straordinario perché avevamo saputo nei giorni scorsi di un improvviso peggioramento. E’ morto per le complicazioni legate ad una polmonite a cui si è associata una setticemia del cavo orale. Purtroppo era da due giorni in choc settico e non ce l’ha fatta”.
