Caso Epstein, il Congresso degli Stati Uniti approva la pubblicazione dei file. E Trump promette che “presto” firmerà il decreto per diffondere i documenti

Camera e Senato degli Stati Uniti autorizzano la divulgazione dei file sul caso Epstein. Il provvedimento attende la firma di Donald Trump

Caso Epstein, il Congresso degli Stati Uniti approva la pubblicazione dei file. E Trump promette che “presto” firmerà il decreto per diffondere i documenti

La battaglia politica attorno ai file del caso Epstein è arrivata al suo punto di svolta. Dopo il voto schiacciante della Camera, anche il Senato ha deciso di dare il via libera alla pubblicazione integrale dei documenti legati alla vicenda. Una decisione arrivata senza neppure un voto formale: i due leader, Chuck Schumer e John Thune, hanno annunciato che il provvedimento passerà per consenso unanime, segno di un clima che ormai non ammette più resistenze.

La misura è ora sulla scrivania di Donald Trump, chiamato a firmare una legge che fino a poche settimane fa aveva bollato come “una bufala”. Per mesi la Casa Bianca aveva tentato di rallentare il processo, liquidando le richieste di trasparenza come un attacco politico mascherato. Ma l’insistenza dei sopravvissuti, insieme alla pressione di un gruppo trasversale di parlamentari, ha costretto l’amministrazione a un cambio di passo improvviso.

Da parte sua, un alto funzionario ha assicurato a Nbc News che il presidente firmerà “non appena la legge arriverà alla Casa Bianca”. Il calendario della giornata, segnato da una cena di gala con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, non chiarisce se la firma avverrà prima o dopo l’evento, ma il segnale politico è ormai tracciato.

Caso Epstein, Congresso Usa approva la pubblicazione dei file: ora la decisione è nelle mani di Trump

Thomas Massie, senatore repubblicano che quattro mesi fa ha co-sponsorizzato la petizione sui file, ha commentato il voto come una sconfitta della strategia dilatoria della Casa Bianca. In un’intervista al Corriere della Sera, sostiene che Trump si sia “rafforzato” solo ora, dopo essersi finalmente allineato alla richiesta di trasparenza. Secondo Massie, le resistenze precedenti sarebbero state dettate dal bisogno di proteggere “amici e donatori” che non appartengono necessariamente al mondo repubblicano.

Allo stesso tempo, il senatore ammette di nutrire dubbi sui tempi reali della pubblicazione, paventando “interferenze e tattiche per rallentare ogni passaggio”. E invita il presidente a firmare la legge alla presenza delle vittime degli abusi di Epstein, ritenendo che sarebbe un gesto simbolico dovuto.