Europee, Rai: nessun confronto possibile

La Rai prende atto del parere Agcom: senza l'Ok della maggioranza parlamentare, niente confronto Meloni-Schlein.

Europee, Rai: nessun confronto possibile

“Soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti”. È quanto si legge in una nota della Rai relativa alla questione del duello televisivo Meloni-Schlein.

Solo 4 delle 8 liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra i leader

“Il Servizio Pubblico – assicura la Rai nella stessa nota – continuerà a garantire, come ha sempre fatto, il rispetto della Par Condicio nei notiziari e nei programmi di approfondimento con l’equilibrio e la correttezza riconosciuti dalla stessa Autorità”.

Ieri la pronuncia dell’Agcom: “Duelli tv legittimi se accettati dalla maggioranza delle liste”

Ieri il Consiglio dell’Agcom aveva esaminato e si era pronunciato, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, sulla questione dell’organizzazione dei confronti televisivi in trasmissioni di informazione giornalistica tra esponenti politici in vista delle elezioni Europee, a seguito di specifiche richieste della stessa Rai, ma anche della presidente della Commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, e di una segnalazione di Michele Santoro, “nonché tenendo conto dell’annunciata volontà di alcune emittenti in relazione allo stesso oggetto”.

L’Agcom nella sua decisione sottolinea che la Rai o le emittenti nazionali private intendano trasmettere trasmissioni dedicate al confronto “devono assicurare una effettiva parità di trattamento tra tutti i predetti esponenti […] oltre che nell’ambito della medesima trasmissione, anche nell’ambito di un ciclo di più trasmissioni dello stesso programma, organizzate secondo le stesse modalità e con le stesse opportunità di ascolto”.

Occorre quindi valutare, aggiunge l’Autority, “la sussistenza del rispetto del principio di parità di trattamento, come delineato nell’articolo citato, in funzione delle modalità di esecuzione e collocazione delle trasmissioni. Nel caso specifico, la parità di trattamento può essere garantita dall’offerta a tutti i soggetti politici della medesima opportunità di confronto”.

Il Consiglio dell’Autorità, “ritiene inoltre che le trasmissioni dedicate al confronto, come definite dall’articolo 7, comma 11, del regolamento dell’Autorità e dall’articolo 4, comma 7-ter, del provvedimento della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, possano considerarsi legittime ove il relativo format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento. Eventuali spazi compensativi per coloro che dovessero rinunciare al format dei confronti dovranno essere organizzati nel rispetto dei principi previsti dalla citata normativa e in particolare del principio delle stesse opportunità di ascolto”.