Fiorello ironizza sulla partecipazione di Zelensky al Festival di Sanremo

Zelensky sì, Zelensky no: il dilemma sull’intervento del presidente ucraino al Festival di Sanremo irrompe da Fiorello a Viva Rai 2.

Fiorello ironizza sulla partecipazione di Zelensky al Festival di Sanremo

A pochi giorni dal debutto del Festival di Sanremo, continua a tenere banco la polemica sulla partecipazione alla rinomata kermesse dedicata alla musica italiana del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: il dibattito spazia dal mondo della politica a quello dell’informazione e non poteva lasciare indifferente Fiorello e l’ormai iconico glass di Viva Rai 2.

Fiorello ironizza sulla partecipazione di Zelensky al Festival di Sanremo

Nella puntata andata in onda all’alba di lunedì 30 gennaio, Amadeus e Gianni Morandi si sono collegati con Fiorello a Viva Rai 2. I due volti di Sanremo 2023 hanno annunciato in via ufficiale i brani che verranno presentati dai big in gara durante la serata cover e gli artisti con i quali duetteranno sul palco dell’Ariston.

Concluso il collegamento, tanto per restare in tema Sanremo, lo showman ha osservato: “Purtroppo il mio amico Amadeus è il mio swiffer delle polemiche”.

“Come vedete si parla solo di quello: Zelensky a Sanremo: polemica tra i partiti”, ha letto per poi lasciarsi trasportare da quello sembra essere il più elevato dilemma morale degli ultimi giorni. “Qual è la cosa giusta? Non farlo andare? Farlo andare? Addirittura c’è chi dice: ‘No, allora bisogna pure invitare i russi’. Insomma non si capisce. Zelensky sì. Zelensky no”. E, poi, ha sottolineato: “Però lo vogliono tutti. Bruno Vespa l’ha voluto. A Sanremo l’han voluto. Lui comunque è una notizia. Amadeus queste cose le sa”.

L’argomento è stato liquidato da Fiorello con una battuta. “L’unico che non lo vuole è Maurizio Costanzo perché il suo nome non lo sa pronunciare”, ha esclamato per poi scusarsi con il giornalista.

Il dilemma sull’intervento del presidente ucraino al Festival

Intanto, l’intervento di Zelensky a Sanremo è stato bocciato da larga parte della politica italiana. Dopo le critiche sollevate da Matteo Salvini, la maggioranza di Governo  – Fratelli d’Italia in primis – sta tenendo un profilo basso al fine di scongiurare polemiche un tema estremamente delicato e, per certi versi, controverso, capace di ottenere enorme risonanza a livello internazionale.

Il silenzio ha travolto anche i vertici della Rai che, intanto, sono alle prese con la crisi interna del Consiglio di Amministrazione che, oggi, si esprimerà sul budget del 2023 e potrebbe compromettere la maggioranza dell’ad Carlo Fuortes.

Tra i principali oppositori alla presenza di Zelensky a Sanremo c’è Giuseppe Conte. “Non credo francamente che sia così necessario che il presidente Zelensky sia in un contesto leggero come quello di Sanremo”, ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle.

“Se serve per sensibilizzare milioni di persone rispetto al dramma che sta vivendo l’Ucraina, la presenza di Zelensky può persino andare bene. Se invece deve diventare la spettacolarizzazione della guerra non è proprio il caso”, ha osservato il candidato alla segreteria del Partito Democratico, Stefano Bonaccini. Estremamente critico, poi, anche Carlo Calenda: “Ci sono pochi dubbi sulla nostra linea di sostegno all’Ucraina. Ritengo tuttavia un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un paese in guerra”.

A favore dell’iniziativa, invece, parlamentari dem come Matteo Orfini e Alessandra Moretti, oltre al presidente della Liguria Giovanni Toti e Benedetto Della Vedova di +Europa.

Nonostante le polemiche, tuttavia, è un dato di fatto che Zelensky non sia nuovo a iniziative simili. Il leader ucraino, infatti, è già stato ospite di altri eventi come il Festival di Cannes, il Festival di Venezia o, ancora, i Golden Globes.