Gimbe lancia l’allarme. Salgono rapidamente i contagi da coronavirus. Per il presidente Cartabellotta è iniziata la quarta ondata

Per la Fondazione Gimbe è ufficialmente iniziata la quarta ondata. Allarme per la scuola dove le criticità non sono state affrontate

Gimbe lancia l’allarme. Salgono rapidamente i contagi da coronavirus. Per il presidente Cartabellotta è iniziata la quarta ondata

Dopo mesi di relativa calma, tornano a salire i contagi e, seppur molto lentamente, i morti da coronavirus tanto che per la Fondazione Gimbe è iniziata la quarta ondata. “Continuano a salire i nuovi casi settimanali, sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi” rivela il Presidente Nino Cartabellotta. A suo dire, a fronte di un’impennata del rapporto positivi/persone testate – dall’1,8% della settimana 30 giugno-6 luglio al 9,1% di quella 21-27 luglio – la media mobile dei nuovi casi ha subito una flessione nell’ultima settimana. “In altre parole” continua il Presidente “il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati: di fatto siamo entrati nella quarta ondata”.

L’IMPENNATA

Nella settimana 21-27 luglio, rispetto alla precedente, in tutte le Regioni eccetto il Molise si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi. Inoltre in 40 Province l’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti. Tre Province fanno registrare oltre 150 casi per 100 mila abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193). Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire anche i decessi. Nell’ultima settimana sono stati 111, con una media di 16 al giorno rispetto agli 11 della settimana precedente. “Dopo i primi segnali di risalita, si conferma un lieve incremento dei ricoveri che documentano l’aumentata circolazione virale” conferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione. Complessivamente, i posti letto occupati in area medica sale dai 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio. Quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 189 del 27 luglio.

RESTANO POCHE DOSI

Al 28 luglio risultano consegnate 69.253.968 dosi: dopo il picco di consegne registrato tra il 28 giugno e il 4 luglio (5.669.727 dosi), nelle due settimane successive le forniture settimanali si sono attestate intorno a 2,6 milioni di dosi per scendere a quota 2,5 milioni la scorsa settimana. “Dopo il flop di Curevac ed il progressivo tramonto dei vaccini a vettore virale la campagna vaccinale è ormai dipendente dai vaccini a mRna, ma rimangono incerti i tempi di consegna di oltre 45 milioni di dosi previste per il terzo trimestre, che come già accaduto nei due trimestri precedenti, potrebbero concentrarsi a fine settembre. E una cadenza non regolare delle consegne rappresenta un grande ostacolo per la programmazione della campagna vaccinale” commenta il presidente Cartabellotta.

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SOMMINISTRAZIONI A RILENTO

“Il numero di somministrazioni giornaliere è stabile ormai da settimane, non riesce a decollare sia per il mancato utilizzo dei vaccini a vettore adenovirale per le prime dosi, sia per la limitata disponibilità di quelli a mRNA” spiega il vertice di  Gimbe. Lo stesso segnala il caso AstraZeneca che viene impiegato quasi esclusivamente per i richiami. Male anche le somministrazioni di Johnson & Johnson che sono ormai esigue. In questo scenario “la scarsa disponibilità di dosi di vaccini a mRna ostacola, nel breve termine, la possibilità di una massiccia vaccinazione degli under 60” si legge nel comunicato della Fondazione Gimbe.

PREOCCUPANO LE SCUOLE

Se la riapertura delle scuole in presenza al 100% deve essere l’obiettivo del Paese, puntare solo sulle coperture vaccinali è rischioso. “Nonostante il via libera di Aifa al vaccino Moderna per la fascia 12-17 anni, la quantità di vaccini a mRna non è sufficiente”. Inoltre, “vista la limitata disponibilità di dosi, un’adesione rapida e massiva degli under 19 per completare il ciclo vaccinale entro settembre” appare una chimera. “Infine, tale adesione rischia di fermarsi ben al di sotto di quel 60-65% stimato dal Commissario Figliuolo anche per l’esitazione vaccinale di maggiorenni e genitori”.

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TEMPO SPRECATO

“Pur riconoscendo nella vaccinazione di massa la via maestra per tornare a scuola in sicurezza è indifferibile affrontare le criticità emerse durante lo scorso anno scolastico. Dall’idonea areazione dei locali, a efficaci strategie di screening periodico, da nuove regole per i trasporti locali allo scaglionamento degli orari di ingresso” conclude Cartabellotta.

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