Grillo sale in “Vespa” e fa l’inquisitore

dalla Redazione

Dopo 20 anni Grillo torna sulla Tv di stato, e dopo aver rassicurato tutti sul fatto di non essere un nuovo Hitler, spiega che la sua mossa, “assolutamente politica”, gli serve per conquistare una nuova categoria di elettori, quella dei moderati. E sceglie il salotto televisivo per antonomasia: la ‘terza Camera’ di Bruno Vespa, quella dove si fanno e disfano governi e alleanze. “Noi vinceremo e la nostra sarà una marcia trionfale” avverte Grillo che celebra il funerale al premier in carica. “L’ebetino è gia’ finito: parliamo del nulla, del niente” e questo delle europee “è un voto politico. O noi o loro”.

Per portare a termine la sua marcia ha però bisogno di convincere chi del Movimento ha paura. Per questo la prima cosa che contesta al giornalista che lo ospita in Tv è una sua foto che campeggia in studio con gli occhi spiritati. “Se vedessi uno così avrei paura a votarlo anche io” si lamenta il leader del Movimento che stasera, invece, vuole solo rassicurare. “Senza di noi la violenza sarebbe esplosa nelle piazze. Noi abbiamo incanalato la rabbia in un movimento democratico”.

Ha studiato il rientro in Tv nel dettaglio: ha anche costruito un plastico, come quelli che hanno fatto la storia di Porta a Porta. Lo svela davanti alle telecamere nel cortile di via Teulada: la Rai non gli consente di portarlo in studio (“non fanno entrare le cose di plastica e poi invitano Berlusconi”, ironizza) ma lui lo mostra ai fotografi. E a Bruno Vespa: “ho un regalo per te”. E’ un castello, quello di Lerici, che tanto lo impressionava quando era bambino. Ci sono delle segrete da cui spuntano politici, imprenditori e giornalisti. Tutti lì, Monti, Renzi, Napolitano e Vespa imprigionati in attesa del “processo” del Movimento. “Ci vorrà un anno ma lo faremo” annuncia e mette alla sbarra anche De Benedetti e Tronchetti Provera. “Vinceremo le Europee e poi le Politiche e nell’attesa faremo questi processi on-line” spiega. Poi sale in Rai: si chiude in uno stanzino con Vespa e insieme si scattano un ‘selfie’.

“Sei un fossile” dice al giornalista che incalza l’ex comico. “Tu non sei un giornalista, sei un pacchetto. Tu sei in pensione ma vendi un pacchetto” lo provoca. Se sono qui, dice senza infingimenti, è perchè “è una mossa politica. Ci sono le europee”. Elezioni che, assicura, il Movimento vincerà e poi “diremo che Napolitano non rappresenta più questa Repubblica” e neppure Renzi. “Siamo già la prima forza politica del Paese”. Al premier, che stigmatizza il suo linguaggio e lo condanna per aver alluso alla lupara bianca, replica: “è una espressione giornalistica. Significa che questi politici sono ormai scomparsi. Monti, ad esempio, chi se lo ricorda? Un usciere della Bocconi l’altro giorno l’ha fermato e gli ha detto: “lei chi è? dove va?”.