Il Governo ha giurato. Inizia l’era Draghi. Conte ha lasciato Palazzo Chigi tra gli applausi. “E’ stata una grande esperienza. Mai rimpianti”

Il Governo ha giurato. Inizia l’era Draghi. Conte ha lasciato Palazzo Chigi tra gli applausi. “E’ stata una grande esperienza. Mai rimpianti”

Con il giuramento avvenuto alle 12 al Quirinale davanti il capo dello Stato Sergio Mattarella, il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi, che ieri in serata aveva sciolto la riserva (leggi l’articolo), è ufficialmente in carica. Con lui anche la squadra del nuovo esecutivo, composta da 23 tra tecnici e politici che, sfilando uno per volta, ha compiuto il rito siglando anche il verbale.

Il via libera al nuovo Esecutivo era arrivato dopo il colloquio di ieri sera tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio incaricato, durato circa 40 minuti. Nel Governo 15 politici e 8 tecnici. Ora è previsto per Draghi il passaggio a Palazzo Chigi per la cerimonia del passaggio della campanella con il premier uscente Giuseppe Conte e poi il primo Cdm.

“E’ stata una grande esperienza, spero di essermi migliorato anche come persona” ha commentato l’ex premier a Fanpage, ritornando nella sua abitazione romana dopo avere lasciato Palazzo Chigi tra gli applausi. Alla domanda su come sia andata quest’ultima giornata, ha risposto: “E’ stata sobria ed efficace. Mai rimpianti, bisogna andare avanti sempre”. L’ex premier ha poi affidato a un lungo post su Facebook il suo saluto (leggi l’articolo).

Federico D’Incà, in quota 5 Stelle, viene confermato ministro per i Rapporti con il Parlamento, confermata anche la pentastellata Fabiana Dadone che lascia però il ministero della Pubblica Amministrazione per approdare alle Politiche Giovanili, resta Elena Bonetti, ministra dimissionaria di Italia Viva, che torna nel governo e mantiene le Pari Opportunità e la Famiglia.

Altre conferme sono Luigi Di Maio agli Esteri e Luciana Lamorgese all’Interno, Lorenzo Guerini, in quota Pd, resta a capo del ministero della Difesa, il grillino Stefano Patuanelli lascia il Mise e diventa titolare del ministero delle Politiche Agricole, confermato ai Beni Culturali anche il dem Dario Franceschini, unica novità è che il dicastero prenderà il nome di Ministero della Cultura, alla salute resta Roberto Speranza.

Nascerà il ministero del Turismo, tanto voluto dal Carroccio e che sarà affidato proprio al leghista, Massimo Garavaglia, sempre per la Lega arriva Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico ed Erika Stefani alla disabilità, il dem Andrea Orlando presiederà il ministero del Lavoro. Per Forza Italia Renato Brunetta dopo anni torna al ministero della Pubblica Amministrazione, Mara Carfagna al Sud e Coesione Territoriale e Mariastella Gelmini va al ministero per le Autonomie e gli Affari Regionali.

Gli otto tecnici: al ministero dell’Economia arriva Daniele Franco, ai Trasporti Enrico Giovannini, alla Giustizia Marta Cartabia, Vittorio Colao all’Innovazione Tecnologica, Patrizia Bianchi all’Istruzione, Cristina Messa Università e Ricerca. Il ministero dell’Ambiente diventerà ministero della Transizione ecologica e andrà a Roberto Cingolani, il “superministero” tanto voluto dai grillini, e assorbirà le competenze in materia energetica e presiederà il comitato interministeriale per le attività della transizione ecologica. Roberto Garofoli è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.