Il gruppo Wagner lascia l’Ucraina

Il presidente del comitato di Difesa della Duma Kartapolov ha annunciato che il gruppo Wagner non combatterà più in Ucraina.

Il gruppo Wagner lascia l’Ucraina

Il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin (nella foto), non ha voluto firmare il contratto con il ministero della Difesa russo e, dunque, i suoi mercenari non combatteranno più in Ucraina. Ad annunciarlo è stato il presidente del comitato di Difesa della Duma, Andrey Kartapolov, ricordando che già prima dell’ammutinamento il ministero della Difesa aveva chiesto a “tutti i gruppi che svolgono compiti di combattimento di firmare un contratto”.

Il presidente del comitato di Difesa della Duma Kartapolov ha annunciato che il gruppo Wagner non combatterà più in Ucraina

“Tutti hanno iniziato a prendere questa decisione – ha aggiunto Kartapolov -. Tranne Prigozhin. Gli fu detto che la Wagner non avrebbe più preso parte all’operazione militare speciale e non ci sarebbero stati finanziamenti o forniture”.

Peskov ha detto di non sapere dove sia Prigozhin

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto di non sapere dove sia il capo della Wagner, mentre a una domanda sull’eventuale arresto del generale Serghei Surovikin ha invitato i giornalisti a rivolgersi al ministero della Difesa. Secondo quanto si è appreso nei giorni scorsi Prigozhin si troverebbe a Minsk.

Intanto il Financial Times ha confermato l’arresto del generale russo Sergei Surovikin. Il quotidiano britannico cita tre persone a conoscenza del dossier e commenta che l’arresto è avvenuto mentre il Cremlino è impegnato in “un giro di vite sui simpatizzanti della Wagner dopo il fallito ammutinamento della milizia la scorsa settimana”.

Il Cremlino non ha ancora confermato l’arresto del generale Surovikin

La notizia dell’arresto del generale, di cui non si hanno più notizie da sabato scorso, era stata data ieri sera dal Moscow Times ma non è stata ancora confermata dal Cremlino. “Non è ancora chiaro se Surovikin, il capo delle forze aeree russe, sia stato accusato di essere un complice della rivolta o se sia semplicemente detenuto per essere interrogato”, aggiunge il Financial Times.

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