Il report dell’Iss conferma l’aumento progressivo dei contagi. Ma solo il 20,8% dei casi è di importazione. I nuovi focolai sono 490. L’età media dei positivi scende a 29 anni

Nella settimana 17-23 agosto, secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di Sanità sull’epidemia di Covid-19, “si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la quarta settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 10/8-­‐23/8) di 14.93 per 100. 000 abitanti, in aumento dal periodo 6/7-­‐19/7 e simile ai livelli osservati all’inizio di giugno”. La maggior parte dei casi continua ad essere “contratta sul territorio nazionale (risultano importati da stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio) tuttavia si osserva rispetto alla settimana precedente un aumento di casi importati da altra Regione/PA (dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente)”.

In Italia, come altri continenti, si è verificata “una transizione epidemiologica dell’epidemia con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione”. L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 29 anni, confermando un trend in diminuzione. L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 6-­19 agosto, è pari a 0.75. Nella settimana di monitoraggio il 36% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 32% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (27%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%).

Nella settimana di monitoraggio “sono stati riportati complessivamente 1.374 focolai attivi di cui 490 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi).

L’Italia, riferisce ancora il report dell’Iss, “si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento”. “Anche in questa settimana si rileva la trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportino assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero. Si assiste pertanto alla successiva importazione di casi e ad una ulteriore trasmissione locale (anche al rientro dopo periodi di vacanza)”.

È essenziale, ribadisce l’Iss, “mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di ‘contact tracing’ in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia”. Per questo rimane fondamentale “mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.

La situazione “conferma la presenza di importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale” e i dati, al momento, confermano anche “l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/PPAA e di mantenere alta l’attenzione alla preparazione di interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento”. L’Iss, infine, raccomanda alla popolazione di prestare particolare attenzione alla possibilità di contrarre l’infezione “in situazioni di affollamento in cui si osserva un mancato rispetto delle misure raccomandate” e raccomanda di prestare attenzione al rischio di infezione “durante periodi di permanenza in paesi o aree con una più alta circolazione virale”.