Il viale del tramonto di due candidati Rai. Campo Dall’Orto e Novari fuori dai giochi. Ecco chi scende dal carro delle illusioni

Fuori fa 40 gradi all’ombra, ma dentro il palazzo della Rai a Viale Mazzini la temperatura raggiunge quasi l’ebollizione. Tranquilli, i climatizzatori funzionano. Ancora Gubitosi non li ha tagliati. Tuttavia in attesa della nuova governance sono in atto le grandi manovre. Vassalli e peones si muovono alla ricerca della scia giusta per percorrere la mulattiera che porta in cima. Ed è tornata pure l’euforia, visto che grazie all’emissione dei bond sui mercati l’azienda ha potuto raggirare la regola sul tetto degli stipendi. E sui volti di Giancarlo Leone, Antonio Marano e gli altri 38 che guadagnano più di 240 mila euro l’anno è tornato il sorriso. Sempre cupi invece Lorenza Lei e Mauro Mazza che ancora aspettano una ricollocazione. Ma ora il tema più atteso è la nuova governance. In prima fila ci sono Patrizia Grieco (presidente Enel) e Monica Mondardini (Ad Gruppo Espresso). Terzo incomodo Marinella Soldi. Tuttedonne, dunque. Sembrano invece tramontate le chance di due manager che a lungo sono stati tra i papabili, come Antonio Campo Dall’Orto e Vincenzo Novari.

SUPPORTERS
Novari ci crede ancora alla scalata. Nel mondo Rai è legato al consigliere Rodolfo De Laurentiis e al vice direttore generale Antonio Marano. Ma siccome la decisione la prende il governo Renzi le amicizie interne non sono sufficienti per vincere la partita. L’eventuale dipartita (in senso metaforico) di Novari aumenterebbe il numero delle vedove. Sono tante le sue fan e amiche che sperano nella vittoria. Qualche nome? Manila Nazzaro, Aida Yespica, Melissa Satta, Cristina Chiabotto. Sono sue amiche anche Simona Ventura, Barbara Palombelli, Monica Setta, Francesca Barra. Tifano per Campo Dall’Orto invece Daria Bignardi e Giorgia Wurth (conduttrice e attrice di Le tre rose per Eva). Mentre non c’è mai stato feeling tra l’ex La7 e Caterina Balivo.

DIRETTORI
Novari e Campo Dall’Orto in comune hanno una cosa: nessuno dei due è amico di Bruno Vespa. Di recente il conduttore di Porta a Porta ha minato i rapporti pure con un altro storico amico: Gianni Letta. L’ex direttore del Tempo non ha gradito il libro scritto da Vespa (con Candida Morvillo) sulla vita di Maria Angiolillo, la regina dei salotti. La signora dei segreti è stato contestato da Letta fin dalla presentazione. “Ti sei messo a scrivere di gossip…” ha detto all’autore la prima volta che ha avuto tra le mani il libro. Tra i direttori Mario Orfeo resta il più in voga all’interno di Saxa Rubra e Viale Mazzini. Un uomo di buona volontà (visto che ha lasciato il Messaggero dove guadagnava 400 mila euro l’anno per il Tg1 a 300 mila) e di capacità (ha ridato smalto e ascolti al telegiornale della rete ammiraglia). I suoi ottimi rapporti con le istituzioni fanno il resto. Quindi per il posto di responsabile della prima Newsroom non dovrebbe temere avversari. Monica Maggioni e Bianca Berlinguer sono in lizza per la Newsroom 2, anche se in orbita ci sono i soliti nomi sempre buoni per qualsiasi stagione (Riotta, Sorgi, Calabresi, quest’ultimo aspetta una ricompensa dopo aver perso la nomination al Corriere). Per le reti all’orizzonte potrebbero esserci dei cambi della guardia. Se Leone dovesse diventare il direttore generale esecutivo dell’azienda a Raiuno potrebbe appodare Eleonora Andreatta, la responsabile di Raifiction. Angelo Teodoli potrebbe temere solo un possibile ritorno a Raidue di Massimo Liofredi, mentre non sembra avere molte chance di riconferma Andrea Vianello a Raitre. Il caso Giannini a Ballarò è la fatidica goccia. Si è speso troppo e i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative.

MUCCITELLI VS TOFFANIN
Toccherà a Ingrid Muccitelli (e a Tiberio Timperi) cercare di risollevare gli ascolti del sabato pomeriggio di Raiuno. La coppia di Unomattina in famiglia dovrà vedersela contro l’incontrastata dominatrice del prefestivo: Silvia Toffanin, che con Verissimo nella stagione conclusa ha ottenuto la media d’ascolto più alta in 9 anni: 2.754.000 telespettatori e il 21,58% di share, 4 punti percentuali in più rispetto al 2014.