Incidente Funivia Mottarone: perché è accaduto e come mai il freno di sicurezza non ha funzionato

Secondo le ricostruzioni dell'incidente alla Funivia Mottarone il cavo traente ha ceduto mentre sul cavo portante non è scattata la sicurezza

Incidente Funivia Mottarone: perché è accaduto e come mai il freno di sicurezza non ha funzionato

La funivia Stresa-Mottarone parte dal lido di Stresa, in riva al Lago Maggiore, davanti alle Isole  Borromee, e sale a 1385 metri  sul Mottarone. Ieri verso le 12,30 il cavo trainante si è spezzato  e la cabina in salita, con 15 persone a bordo, è precipitata nel vuoto a pochi metri dalla stazione di monte. Sono 14 i morti, tra cui 2 bambini. Un terzo bambino è ricoverato a Torino. La procura di Verbania indaga per omicidio colposo.

Incidente Funivia Mottarone: perché è accaduto e come mai il freno di sicurezza non ha funzionato

Secondo le ricostruzioni di queste ore, la cabina era quasi arrivata alla stazione di monte quando, forse per un cedimento del carrello, il cavo trainante si è spezzato. La cabina è retrocessa per cento metri lungo il cavo portante e ha preso rapidamente velocità. Subito dopo ha urtato con violenza contro l’ultimo pilone dell’impianto. Alcune persone sono state sbalzate fuori nell’impatto.  Otto corpi sono stati ritrovati nel bosco. Dopo l’impatto la cabina è stata sbalzata via ed ha rotolato verso valle finendo la sua corsa contro gli alberi.

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Incidente funivia Mottarone: infografica da Repubblica

Ma qual è la causa dell’incidente della funivia di Mottarone-Stresa? Secondo quanto ha detto la sindaca di Stresa Marcella Severino “due escursionisti hanno sentito un grosso fischio. Hanno visto che questa cabina che stava arrivando in vetta si è messa di colpo a retrocedere velocemente. Poi ha preso un pilone ed è sbalzata, ha fatto due balzi sul terreno scosceso e si è fermata contro degli abeti”.

La funivia di Mottarone, il cavo portante e il cavo traente

Secondo una prima ricostruzione ad avere ceduto è stato il cavo trainante o fune portante. “Gli altri sono intatti, ma è presto per dire quello che è accaduto dal punto di vista tecnico – afferma il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania – Bisognerà capire perché non sono scattati i dispositivi di sicurezza, che dovrebbero tenere la cabina ancorata”.

Gli altri cavi, invece, non risultano danneggiati. “Per motivi sanitari (legati alle misure anti-Covid, ndr) – conclude il colonnello Santacroce – viaggiava un numero inferiore di persone”. Altrimenti il bilancio delle vittime avrebbe potuto essere ancora più grave. La Stampa spiega oggi che la tragedia nasce quindi dalla somma di due malfunzionamenti. Il cavo traente, ovvero quello che trascina a monte la cabina, si è strappato. Il cavo portante invece non ha visto scattare l’impianto di sicurezza. Le ganasce avrebbero dovuto chiudersi subito, bloccando l’impianto. Ma questo non è successo. Secondo gli esperti il cavo traente potrebbe essersi strappato per un deficit di resistenza. Oppure perché l’argano l’ha sottoposto a uno sforzo superiore alle sue capacità.

Intanto un “tavolo tecnico” per confrontarsi e per cercare di capire quanto accaduto ieri sul Mottarone dove la rottura del cavo trainante della funivia sul lago Maggiore ha fatto precipitare una cabinovia provocando la morte di 14 persone. Il sindaco di Stresa Marcella Severino definisce così l’incontro previsto stamattina, alle ore 10, al Palacongressi di Stresa con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Saranno presenti anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso e l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti e alla Protezione Civile Marco Gabusi, oltre al prefetto di Verbania Angelo Sidoti.

La funivia del Mottarone, l’impianto di sicurezza non scattato e la manutenzione

La ditta Leitner, che ha ricevuto dal comune l’appalto per la manutenzione, la Leitner, ha fatto sapere in una nota che “l’ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020. Gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità”. “La revisione generale, che consiste in una severa revisione dell’intero impianto, dalle cabine ai carrelli, agli argani e alle apparecchiature elettriche, l’abbiamo realizzata nell’agosto del 2016. Da allora, ogni anno a novembre, si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi. Sempre con esito positivo. Nell’impianto di Stresa-Mottarone Leitner ha in carico la manutenzione straordinaria e quella ordinaria, mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone”. La funivia Stresa-Mottarone è nata nel 1970.Nel 2014 era stata oggetto di una revisione che aveva portato alla chiusura dell’impianto per due anni.

Due le tragedie che si sono consumate a Cavalese: il disastro del 1976 quando la fune portante dell’impianto della funivia cedette e la cabina cadde sul fianco della montagna dopo un volo di circa 200 metri provocando la morte di 40 persone; e la più recente tragedia del 3 febbraio 1998 quando un aereo dei marines Usa dalla base di Aviano durante un volo tranciò un cavo della funivia, provocando la morte di 20 persone “molte delle quali – ricorda il sindaco – come nel Mottarone furono turisti europei. Fu infatti come adesso una tragedia europea oltre che italiana”.