Davanti alla seconda ondata del coronavirus, ai morti e agli ospedali che tornano a riempirsi, c’è un Governo che sta cercando di tutelare la salute degli italiani per salvare in tal modo la stessa economia. Ci sono categorie che stanno soffrendo perdite importanti e che si trovano in grande affanno. Ma in tale situazione, ed è questo inquietante e da combattere con forza, ci sono pure i professionisti del disordine, che soffiano sul fuoco e sfruttano le paure per cercare di indebolire chi governa e ricavarsi un proprio spazio di visibilità, saccheggiando proprio quelle attività commerciali che con le proteste di piazza si sostiene di voler sostenere. Sta andando così da Nord a Sud e le Procure stanno già indagando. Il sospetto è che possa esservi un’unica strategia. Con un patto indicibile e inquietante tra criminalità, estremisti di destra, antagonisti e gruppi ultrà violenti.
IL PUNTO. Manifestazioni di protesta si sono svolte a Milano, Torino, Cremona, Trieste, Viareggio, Roma, Pescara, Napoli, Lecce e Catania. Cortei organizzati ufficialmente per protestare in modo pacifico contro i provvedimenti governativi, partendo dalla chiusura serale di ristoranti e bar, che sono però in buona parte degenerati. Già nella scorsa primavera la ministra dell’interno Luciana Lamorgese temeva che si potesse arrivare a tanto e ora il Viminale sta monitorando con grande attenzione la situazione. Il timore principale del resto è sempre quello che la criminalità possa sfruttare la crisi economica generata dall’emergenza coronavirus per infiltrarsi nei settori produttivi. Senza contare che a muovere alcune masse c’è ancora una volta, una costante nella storia d’Italia, l’estrema destra, con rapporti ambigui e finalità altrettanto oscure.
Ieri altri disordini in piazza del Popolo, a Roma (leggi l’articolo), causati da Forza Nuova di Roberto Fiore. Sugli incidenti accaduti a Napoli venerdì sera c’è invece il forte sospetto di una regia di stampo camorristico, appoggiata ugualmente dall’estrema destra e della tifoseria partenopea. A Torino poi gli scontri nella centralissima piazza San Carlo hanno riguardato il mondo delle tifoserie sia del Torino che della Juventus, con i manifestanti che hanno tentato di raggiungere gli uffici della Regione, infranto le vetrine e saccheggiato alcuni negozi. Non a caso dei dieci fermati cinque sono ultras. “Tra gli arrestati e le persone in corso di identificazione non c’è alcuna brava persona”, ha dichiarato il questore di Torino, Giuseppe De Matteis. Mentre a Milano sono stati addirittura diversi minorenni a lanciare oggetti e a compiere devastazioni da piazza Buenos Aires fino a Palazzo Lombardia. Tanto che sono ben 13 i minori denunciati dalla questura sulle 28 denunce totali.
E per fare sulla situazione il ministro Lamorgese presiederà, questa mattina, al Viminale, una riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a cui parteciperanno, oltre al viceministro all’Interno Matteo Mauri, i vertici delle Forze di Polizia e dei Servizi segreti e il Capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli.