La frenata dell’economia c’è ed è evidente. E non si può pensare di risolvere il problema limitandosi a ignorarla. Il richiamo arriva dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che dice chiaramente al governo che bisogna agire per evitare che la crescita rimanga ferma anche nei prossimi trimestri.
“Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a quello che sta succedendo dalla seconda metà del 2022”, afferma Bonomi. Tanto più “di fronte ai colpi durissimi che negli ultimi anni ci hanno riservato improvvise e imprevedibili tempeste esogene”, dice il presidente di Confindustria al Lombardia World Forum organizzato dalla stessa Regione.
L’avvertimento di Bonomi sulla crescita che frena
Bonomi inizia il suo discorso partendo dalla Lombardia, ma il suo intervento in realtà è molto più largo e riguarda la crescita di tutta l’Italia, se non d’Europa: “La frenata si avverte in Lombardia e tutto il Nord e non possiamo fingere di non vederla, non possiamo sperare semplicemente che tutto passi”. D’altronde proprio il presidente di Confindustria negli scorsi giorni aveva criticato la manovra sostenendo che non contenesse misure per la crescita.
Poi il numero degli industriali torna a parlare della Lombardia che, insieme a tutto il Nord, “hanno dimostrato ancora una volta la loro maturazione e determinazione nel sapere realizzare balzi in avanti affrontando difficoltà estreme. Hanno certo contribuito anche turismo e servizi, ma i rilevanti tassi di crescita del 2021 e 2022 che non si vedevano dal secondo dopoguerra hanno visto come loro motrice il record di export manifatturiero e i risultati degli investimenti a doppia cifra delle imprese della Lombardia e del Nord”.
Non basta, però, perché i segnali di rallentamento sono ormai evidenti. “Tuttavia – sottolinea infatti Bonomi – da numerosi trimestri ha iniziato a manifestarsi un limite sempre più evidente, il sovrapporsi di sempre nuove frustate esogene ha via via frenato al ribasso l’impetuosa crescita del biennio precedente”. E non ci si può girare dall’altra parte e fingere che nulla sia cambiato.