Lavoro, in Italia 1,6 milioni di Neet

In Italia i giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano né lavorano, i cosiddetti Neet, sono il 19%.

Lavoro, in Italia 1,6 milioni di Neet

In Italia sono circa 1,6 milioni, secondo i dati Eurostat, i giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano né lavorano (i cosiddetti Neet). I ragazzi italiani inattivi sono il 17,7%, il tasso più alto nell’Ue. Le ragazze sono anche di più: il 20,5%, superate solo dalle coetanee della Romania. In Italia nel complesso i Neet sono il 19%. Pari, in termini assoluti, a 1,6 milioni di ragazzi e ragazze.

In Italia i giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano né lavorano, i cosiddetti Neet, sono il 19%

Investendo sulla formazione nel turismo e nel settore culturale questa enorme platea potrebbe ridursi di quasi un terzo riportando l’Italia fuori da questo triste primato e garantendo la creazione di circa 700 mila nuovi posti di lavoro. Questo uno dei temi di cui si discuterà a Palermo durante la manifestazione “Italia è Cultura” al complesso monumentale Steri, da oggi al 4 giugno, con il patrocinio della Regione Sicilia.

“In Italia ci sono 3.400 musei, 2.100 parchi archeologici, 43 siti Unesco: questo è il più vasto patrimonio artistico/culturale al mondo e appartiene a noi. E potrebbe portare oltre 700 mila nuovi posti di lavoro”, spiega Salvatore Messina, rettore dell’Università di Studi Europei Jean Monnet di Gorazde e promotore della manifestazione.

Investendo su cultura e turismo si potrebbero creare 700mila nuovi posti di lavoro

“La cultura e il turismo, da soli, – aggiunge il rettore – potrebbero essere un’efficace spinta economica capace di creare lavoro, parliamo di ben oltre 700 mila posti, un’occasione per contrastare la disoccupazione dei giovani al sud, dove si registra un tasso tra i peggiori a livello internazionale. Ma è anche una sfida complessa, per questo va costruita una rete internazionale tra università, istituzioni e siti culturali, e serve rinnovare profondamente i processi e i meccanismi che regolano questi ambiti, compresa la Pubblica Amministrazione”.

“Riguardo al turismo – continua Messina – anche qui sembra che i giovani vengano esclusi sia dalle politiche pubbliche che dagli operatori privati. Eppure, i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite stimano che i viaggiatori compresi tra i 15 ed i 29 anni, già nel 2015, rappresentassero il 23% dell’intero movimento turistico mondiale, un mercato che nel 2017 era capace di generare a livello globale un fatturato di oltre 250 miliardi”.