Mattinata di scontri a Bologna. La Polizia sgombera il centro social Làbas: manganellate agli attivisti

Mattinata di scontri a Bologna. La Polizia sgombera il centro social Làbas: manganellate agli attivisti

Uno sgombero in piena mattina, a Bologna. E gli attivisti hanno portato balle di fieno, appiccato incendi e lanciato fumogeni per respingere l’arrivo delle forze dell’ordine che intorno alle 7 hanno cominciato lo sgombero dell’ex caserma Masini, in via Orfeo a Bologna. A “difendere” il perimetro della caserma – 9.000 metri quadrati, in pieno centro storico – decine di esponenti del centro sociale Làbas che occupa l’immobile da cinque anni. All’interno gli attivisti hanno creato un dormitorio per i bisognosi, varie attività sociali e un orto biologico. Non poche manganellate, invece, sono volate da parte degli agenti, arrivati sul posto in tenuta anti sommossa.

L’azione di resistenza da parte degli antagonisti era stata preannunciata nella notte: “In questo torrido agosto si sta alzando nell’aria l’idea che domani Làbas potrebbe essere sgomberato – hanno scritto sui social -. Inutile dire gli infiniti motivi che renderebbero questa operazione militare inutile, miope e dannosa per tutta la città”. Secondo gli esponenti del centro sociale bolognese, all’interno della caserma di proprietà del demanio in questi anni sono state svolte opere sociali, per il bene della comunità, allestendo tra l’altro un dormitorio per i senza fissa dimora. “Ad aspettarvi ci sarà una sana colazione resistente e grande determinazione nel difendere questo bene comune!”.

I tafferugli poi sono proseguiti nella vicina piazza del Baraccano, dove si sono radunati gli attivisti sgomberati dall’ex caserma. All’interno sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per spegnere vari focolai: nel cortile gli esponenti del collettivo avevano dato alle fiamme alcune balle di paglia, provocando anche molto fumo. Intanto pare che sempre Bologna ci sia stato un secondo sgombero, che riguarda un altro centro sociale, il laboratorio Crash di via della Cooperazione. Nella struttura sono stati posti i sigilli, al momento dell’intervento non c’era nessuno.