Morte di Onorato, si pensa al suicidio ma tutte le ipotesi restano aperte: gli ultimi sviluppi sulle indagini

Morte di Angelo Onorato, gli inquirenti pensano che si possa esser trattato di un suicidio. Ma la famiglia lo esclude

Morte di Onorato, si pensa al suicidio ma tutte le ipotesi restano aperte: gli ultimi sviluppi sulle indagini

Certezze, ancora, non ce ne sono. Ma nelle ultime ore gli inquirenti sembrano essere maggiormente convinti dell’ipotesi che la morte di Angelo Onorato, architetto palermitano e marito dell’eurodeputata Francesco Donato, sia legata a un suicidio. L’uomo è stato trovato morto sabato in auto con una fascetta da elettricista stretta intorno al collo. 

Per gli inquirenti, comunque, di cose da chiarire ce ne sono ancora tante, anche se al momento l’ipotesi ritenuta più probabile è quella del suicidio. Che, però, non convince per nulla la moglie e la figlia dell’uomo, secondo cui si è trattato di un delitto. 

Le indagini sulla morte di Onorato

Sono state proprio la moglie e la figlia a trovare il cadavere, dopo aver cercato l’uomo preoccupate perché non avevano più avuto sue notizie. L’hanno localizzato attraverso l’iphone e hanno così trovato il veicolo parcheggiato sul ciglio di una strada trafficata, parallela all’autostrada per Mazara del Vallo. Per le due donne Onorato non si sarebbe suicidato, con il legale di famiglia, Vincenzo Lo Re, che parla di considerazioni “oggettive e soggettive che inducono i familiari a escludere che si sia trattato di un suicidio”. 

La famiglia respinge l’ipotesi suicidio

Secondo quanto riportato da la Repubblica, i familiari sostengono che negli ultimi tempi l’uomo era “molto preoccupato”, tanto da aver anche cercato una pistola. C’è poi una lettera su cui indagheranno gli inquirenti: la moglie e il tributarista dell’uomo l’hanno consegnata alla polizia, è indirizzata alla stessa Donato e Onorato scrive che se gli fosse accaduto qualcosa, la donna si sarebbe dovuta rivolgere all’avvocato. L’imprenditore aveva alcuni crediti da riscuotere e una serie di lavori in affidamento, ma non aveva problemi economici. La lettera risalirebbe a febbraio. 

C’è poi un altro elemento valutato in queste ore da chi indaga: le telecamere. Il suv era parcheggiato in un punto cieco, ma tra due videocamere. Dalle registrazioni emerge che nessun veicolo si è fermato vicino al veicolo perché tutte le vetture passate non avrebbero avuto il tempo di fermarsi, considerando le immagini riprese dalle due telecamere. Allo stesso modo, non sono stati ripresi passanti a piedi. L’unica ipotesi possibile è che l’eventuale killer si sia allontanato arrampicandosi su un muro alto circa due metri, proprio per evitare di essere ripreso. Sulla base di queste informazioni, per ora gli inquirenti propendono all’ipotesi del suicidio.

Un’ipotesi, come detto, nettamente respinta dai familiari. “Esistono una serie di considerazioni oggettive e soggettive che inducono i familiari a escludere che si sia trattato di un suicidio. Siamo convinti che la Procura di Palermo arriverà alle stesse conclusioni”, ha spiegato l’avvocato Lo Re, che ha ricevuto mandato di seguire le indagini per conto della famiglia dall’eurodeputata Francesca Donato.