Blitz contro la ndrangheta nel Vibonese. Undici persone di una cosca sono finite in carcere e altre sette ai domiciliari per associazione mafiosa

ndrangheta, altro blitz nel Vibonese. Undici persone di una cosca sono finite in carcere e altre sette ai domiciliari per associazione mafiosa

Blitz contro la ndrangheta nel Vibonese. Undici persone di una cosca sono finite in carcere e altre sette ai domiciliari per associazione mafiosa

Blitz nel Vibonese contro la ndrangheta. La Guardia di Finanza di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), hanno eseguito misure cautelari personali nei confronti di 32 persone, indagate, di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori.

In particolare, i provvedimenti riguardano l’esecuzione 11 custodie cautelari in carcere; 7 arresti domiciliari; 13 obblighi di presentazione alla P.G. e 1 divieto di dimora nella regione Calabria. Contestualmente, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro di tre ditte operanti nel settore turistico, che si sono avvicendate nella gestione di uno stabilimento balneare a Nicotera Marina (Vibo Valentia), tuttora in esercizio, e di un’attività commerciale, operante nel settore floreale, a a Milano, tutte riconducibili a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta, egemone nel vibonese, per un valore di circa 250 mila euro.

Ndrangheta altro blitz nel Vibonese, sequestrati oltre 12 milioni di euro

È stato inoltre confermato il sequestro preventivo nei confronti di diversi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, tra cui un noto villaggio turistico, beni già oggetto di precedente misura cautelare patrimoniale.

I provvedimenti eseguiti nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Roma, Catania, Milano, Sondrio, Monza e Brianza, Cosenza, Caserta, Chieti e L’Aquila, con l’impiego di oltre 140 finanzieri e l’ausilio di unità Antiterrorismo e Pronto Impiego del Corpo, concludono una indagine svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro.

L’indagine contro la ndrangheta

Le indagini hanno evidenziato la sussistenza di un gruppo criminale, riconducibile ad una consorteria operante nella provincia vibonese che, avvalendosi della forza di intimidazione che scaturiva dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà sussistenti nel territorio, aveva acquisito il controllo di fatto di diverse attività commerciali, soprattutto nel settore turistico-alberghiero, tanto da condizionarne la gestione.

Al riguardo, gli amministratori di fatto e di diritto e altre persone che si sono occupate del management delle attività sono stati raggiunti da misure cautelari personali.

A suffragare le ipotesi investigative della Direzione Distrettuale Antimafia hanno contribuito le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, secondo cui alcuni degli indagati, al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo ‘ndranghetistico, nel corso degli anni, ponendo in essere diverse condotte di attribuzione fittizia di quote di società ovvero di cariche di amministrazione, si sarebbero adoperati per assicurare a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta del vibonese l’impunità ovvero la non riconducibilità delle attività imprenditoriali in capo agli stessi in modo da evitare provvedimenti di aggressione patrimoniale.