Nuove ombre sui voli low cost. Ma le statistiche li assolvono. Coinvolti solo due vettori in 20 catastrofi negli Usa

Anche se le cause del tragico incidente aereo sulle Alpi francesi devono essere chiarite, diverse ombre si addensano sulla Germanwings, compagnia low cost controllata dalla Lufthansa. L’Airbus A320 precipitato ieri mattina era uno dei più vecchi velivoli della compagnia.

IL PRIMO VOLO
L’aereo era stato immatricolato, infatti, nel 1990 e, nello stesso anno, aveva effettuato il suo primo volo. Dunque, l’Airbus A320 della Germanwings aveva quasi 25 anni di voli sulle spalle. Un curriculum che non passa di certo inosservato, tanto da scatenare già le primissime polemiche quando ancora non è chiaro cosa sia successo. Al momento, infatti, si sa soltanto che durante il volo Barcellona-Düsseldorf le condizioni meteorologiche zona erano accettabili. Ed è stato quindi escluso che il disastro aereo vada imputato alle condizioni meteo avverse. Ma una catastrofe è pur sempre una catastrofe. E ora, essendo stata protagonista dello schianto un volo low-cost, si ripropone il dibattito sugli standard di sicurezza proprio delle compagnie a basso costo. Dunque, viaggiare con le compagnie low cost, acquistando biglietti a prezzi bassi o addirittura stracciati, è davvero sicuro?

LO STUDIO
Innanzitutto, secondo uno studio di Price Waterhouse Coopers del giugno scorso, le compagnie “a basso prezzo” rappresentano ormai il 25 per cento del mercato dell’aviazione commerciale civile. Le statistiche, in realtà, sembrano sfatare le dicerie secondo cui i voli economici sono meno sicuri di quelli operati dalle compagnie di bandiera. Un’inchiesta pubblicata nel 2013 dall’Economist, inoltre, ha rivelato come i tagli e i risparmi delle aziende low cost (quelli che poi determinano il prezzo ridotto dei biglietti) derivino da voci di bilancio diverse da quelle relative alla sicurezza. In primo luogo dall’attenzione con cui i vettori cercano di massimizzare il numero di passeggeri per volo, riducendo il più possibile le poltrone vuote; poi dal taglio di qualsiasi amenità a bordo; infine, dalla politica del “vuoi servizi extra? Li paghi”. Anche i numeri sugli incidenti confermerebbero gli alti standard di sicurezza. Quello accaduto ieri è il primo grave incidente che ha visto coinvolti vettori low-cost in Europa, mentre nei 20 peggiori disastri aerei avvenuti nei cieli statunitensi solo due hanno visto coinvolti voli low cost. Non solo. L’irlandese Ryanair e la britannica EasyJet, entrambe low cost, secondo una ricerca del sito Airlinesrating.com, si attestano rispettivamente al 32esimo e 17esimo posto nella speciale classifica delle compagnie più sicure al mondo. Molto meglio di altri vettori più blasonati.