Parentopoli di Allumiere. Secondo la commissione Trasparenza del Lazio, 29 assunti su 44 erano sprovvisti dei requisiti necessari per l’assunzione

Secondo la commissione Trasparenza del Lazio, 29 assunti su 44 erano sprovvisti dei requisiti necessari per l'assunzione

Parentopoli di Allumiere. Secondo la commissione Trasparenza del Lazio, 29 assunti su 44 erano sprovvisti dei requisiti necessari per l’assunzione

Sembrava dimenticata in un cassetto e invece la concorsopoli nel Lazio torna a far rumore. Questa volta a far discutere è la relazione proposta dalla presidente della commissione Trasparenza, Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, che segnala come 29 su 44 assunti nel concorso indetto dal Comune di Allumiere – e da cui ha anche attinto anche la Regione Lazio – erano sprovvisti dei requisiti necessari per l’assunzione. Stando a quanto si legge nel testo, i 29 non hanno raggiunto il punteggio necessario al superamento della prova preselettiva o comunque sarebbero rimasti fuori dall’indicazione dei primi venti più i pari merito, per questo dovevano essere esclusi dalle successive prove del concorso.

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LISTE DELLA DISCORDIA. La vicenda risale al natale 2020 quando il Comune di Allumiere, cittadina a 40 chilometri da Roma, lancia un concorso pubblico per assumere personale a tempo indeterminato destinato alla Regione Lazio. Al termine delle prove, salta all’occhio che diverse persone assunte – almeno 16 – rientrano fra militanti, dirigenti e collaboratori di partito. Un caso a dir poco sospetto su cui lavorano tuttora due procure, quella di Civitavecchia e quella di Roma, e dove sono finiti sul registro degli indagati i tre componenti della commissione, tra cui il presidente Andrea Mori che è stato raggiunto da una misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Tolfa e Ladispoli, e il sindaco di Allumiere Alessio Pasquini.

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