Piero Angela alla maturità 2023, cosa racconta il libro ‘Dieci cose che ho imparato’ scelto come traccia della prima prova

Per la prima prova dell'esame di maturità una traccia è quella sul libro 'Dieci cose che ho imparato' di Piero Angela: cosa bisogna sapere.

Piero Angela alla maturità 2023, cosa racconta il libro ‘Dieci cose che ho imparato’ scelto come traccia della prima prova

Una delle tracce della prima prova dell’esame di maturità riguarda un testo tratto dal libro di Piero AngelaDieci cose che ho imparato‘, pubblicato nel 2022. Si tratta di una traccia della tipologia B, il testo argomentativo. Ma quali sono i punti fondamentali del libro di Angela e cosa bisogna sapere per lo svolgimento di questo tema?

Le ‘dieci cose che ho imparato’ alla maturità 2023

Il libro ‘Dieci cose che ho imparato‘ è stato pubblicato nel 2022, anno della morte di Piero Angela. Viene considerato una sorta di libro-testamento che – come racconta il suo stesso autore – “raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni”.

Il giornalista si chiede come sia possibile che un Paese come l’Italia, “che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà, oggi sia così in difficoltà e abbia perso le sue luci?”. Il testo è suddiviso in dieci capitoli, dieci aree critiche su cui è necessario intervenire.

Angela si congeda, in questo libro, ai suoi lettori e telespettatori con una frase molto significativa: Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese”.

Tra le dieci cose che ha imparato, Angela sottolinea l’importanza della scienza, della tecnologia e dell’educazione, considerati “tre grandi motori di crescita” per un Paese, le premesse per la democrazia che rendono grande un popolo.

Importante anche il riferimento alla scuola, ritenuta fondamentale per la crescita di una nazione, perché è da lì “che uscirà anche il cervello del Paese”. Angela si sofferma anche sul fatto che l’Italia “ha bisogno di beni immateriali, cioè di conoscenza e di valori: cose più difficili da ottenere che petrolio, corazzate o stazioni spaziali”. Sono queste, per il giornalista scomparso lo scorso anno, “la vera ricchezza di una società”.

Chi è Piero Angela, il suo libro alla prima prova della maturità

Nato a Torino il 22 dicembre del 1928 e morto a Roma il 13 agosto del 2022, Piero Angela è stato per decenni il volto della scienza in tv. Noto al grande pubblico per il suo ruolo di divulgatore scientifico, è stato anche giornalista, conduttore televisivo e persino musicista (grande appassionato di jazz).

Ha iniziato la sua carriera da cronista radiofonico, per poi diventare anche conduttore dei tg Rai. Ma soprattutto è stato il più grande divulgatore scientifico televisivo in Italia, portando la natura, la scienza, la tecnologia in prima serata con grande successo. Un successo che è durato anni e che non l’ha lasciato fino alla sua scomparsa e alle sue ultime trasmissioni. I suoi programmi più noti sono stati certamente Quark e Superquark. Angela è stato anche autore di diversi libri, su tematiche differenti affrontate nei suoi tanti anni di carriera.