Gli agricoltori ripartono dopo il terremoto. I prodotti salvati dalle macerie in vendita nelle piazze italiane

Gli allevatori hanno infatti cercato di ripartire e salvare il salvabile. E hanno messo in vendita i prodotti salvati dalla macerie del terremoto.

Un modo per cercare la normalità ad appena pochi giorni dalla violenta scossa con epicentro a Norcia. Gli allevatori hanno infatti cercato di ripartire e salvare il salvabile. Al mercato domenicale di Campagna Amica, al centro di Roma e al centro di Torino,  erano presenti anche agricoltori umbri colpiti dal sisma con i prodotti salvati dalle macerie. “Si tratta di un segnale concreto di ripresa nonostante le tante difficoltà ma anche una opportunità per i tanti consumatori che vogliono sostenere direttamente i produttori dei territori colpiti senza cadere nel rischio di truffe o inganni, che spesso si nascondono dietro internet”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

L’emergenza maltempo, sommatasi alla situazione già molto difficile nelle zone flagellate dal sisma, ha complicato i progetti di rilancio degli allevatori. Che comunque non sono intenzionati a lasciare le loro terre. Anzi.Così sono nate anche iniziative spontanee, promosse sui social, per acquistare prodotti proveniente da Norcia e dalle altre località distrutte dal terremoto con lo scopo di garantire una sopravvivenza economica alle piccole aziende agricole.

“C’è tanta sofferenza ma anche voglia di ricominciare dietro le storie degli agricoltori che nonostante le scosse e il maltempo tornano personalmente nei mercati per offrire i prodotti salvati dalle macerie”, ha evidenziato la Coldiretti. Del resto, l’associazione ha ricordato che “quasi 3 italiani su 4 (74%) hanno partecipato ad iniziative di solidarietà per il terremoto secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale emerge che il 42% ha donato con SMS o su conto corrente, il 19% tramite associazioni e ben il 13% mangiando l’amatriciana nei luoghi che hanno aderito all’iniziativa. Tra coloro che hanno donato il 76% ritiene che acquistare prodotti alimentari del territorio colpito dal sisma possa aiutare la ripresa”