Sciopero 2 dicembre, sanità e scuola si fermano: motivazioni e servizi garantiti

Sciopero 2 dicembre 2022: agitazioni e proteste in un venerdì che si preannuncia complicato anche per la sanità e la scuola.

Sciopero 2 dicembre, sanità e scuola si fermano: motivazioni e servizi garantiti

Sciopero 2 dicembre 2022: sarà un venerdì nero per diversi settori. Oltre a quello dei trasporti, l’agitazione riguarda anche il mondo della sanità e della scuola. Tuttavia, in particolare nle mondo ospedaliero i servizi essenziali saranno garantiti.

Sciopero 2 dicembre, sanità e scuola si fermano: motivazioni

Lo sciopero del 2 dicembre 2022 è stato indetto da numerose sigle sindacali, locali e nazionali. Tra queste Sgc, Al-Cobas, Lmo, Soa, Adl Varese, Cib-Unicobas, Cobas Sardegna, Conf. Cobas, Cub, Sgb, Si-Cobas, Usb, Usi-Cit e Usi Unione sindacale italiana. Oltre ai mezzi di trasporto lo sciopero interesserà anche altri settori come la sanità e la scuola. Chiamati a partecipare personale docente e personale Ata di ogni ordine e grado. Il sito del Cobas spiega che la mobilitazione è stata indetta per richiedere il rinnovo dei contratti e l’adeguamento automatico dei salari al costo della vita “con recupero dell’inflazione reale”, l’introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora.

Nel comunicato dei sindacati per quando riguarda il settore sanitario si legge che lo sciopero è contro “il definanziamento ulteriore della sanità pubblica previsto nei prossimi anni, che porterà molti cittadini a dover pagare di proprio pugno le cure; le briciole concesse dalla legge di bilancio 2023 al personale della sanità pubblica; il disinteresse della politica nei confronti degli ‘angeli’ e degli ‘eroi’ che hanno evitato al Paese una caporetto sanitaria ed economica; l’assenza di un piano programmatico di riforma e di rilancio complessivo del Ssn da parte delle forze politiche che superi la spinta alla privatizzazione; la regionalizzazione delle cure e la creazione del nuovo mercato sanitario tra nord e sud, e il silenzio istituzionale di fronte alla richiesta di confronto con le rappresentanze sindacali dei professionisti su cui si regge il Ssn”.

I servizi garantiti

Come previsto dalla normativa vigente, saranno comunque garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore della Sanità e, per quanto riguarda le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili. A tal proposito ricordiamo che i “servizi minimi essenziali” comprendono:

  • il Pronto Soccorso e servizi afferenti legati a problematiche non-differibili della salute dei cittadini ricoverati (turni dei reparti) e non. Di conseguenza anche il personale tecnico per la preparazione dei pasti e degli altri servizi di base;
  • servizi di assistenza domiciliare;
  •  attività di prevenzione urgente (alimenti, bevande, etc..);
  •  vigilanza veterinaria;
  •  attività di protezione civile;
  •  attività connesse funzionalità centrali termoidrauliche e impianti tecnologici;
  •  vari.

 

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