Sentenze pilotate al Consiglio di Stato, nei guai tre giudici e un consigliere dell’Assemblea siciliana. Documentate tangenti per 150mila euro

Arresti e perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta sulle sentenze pilotate del Consiglio di Stato

Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Daniela Caramico D’Auria di Roma nell’ambito dell’inchiesta della Procura capitolina sulle sentenze pilotate al Consiglio di Stato. Ai domiciliari sono finti il giudice Nicola Russo, già coinvolto in altre vicende giudiziarie, l’ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia, Raffaele Maria De Lipsis, l’ex giudice della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso, e il deputato dell’assemblea regionale siciliana, Giuseppe Gennuso. Per quest’ultimo l’ordinanza non è stata eseguita in quanto risulta al momento all’estero. Il reato contestato a tutti è corruzione in atti giudiziari. Cinque gli episodi di corruzione contestati dagli inquirenti e circa 150 mila euro il denaro utilizzato per corrompere i giudici del Consiglio di Stato e quelli della giustizia amministrativa siciliana. L’indagine si basa sulle dichiarazioni degli avvocati Pietro Amara e Giuseppe Calafiore, arrestati nel febbraio del 2018 nell’ambito di un altro filone della stessa inchiesta.