Tasse e cuneo fiscale, perché l’Italia è al quinto posto tra i Paesi Ocse

Tasse e cuneo fiscale: secondo l’ultima analisi dei dati relativa al 2021, l’Italia è al quinto posto nella classifica dei 38 Paesi Ocse.

Tasse e cuneo fiscale, perché l’Italia è al quinto posto tra i Paesi Ocse

Tasse e cuneo fiscale: secondo l’ultima analisi dei dati relativa al 2021, l’Italia è al quinto posto tra i Paesi Ocse.

Tasse e cuneo fiscale, perché l’Italia è al quinto posto tra i Paesi Ocse

In Italia, il peso del fisco sul lavoro si è fatto più leggero ma il prelievo relativo a imposte sul reddito e contributi continua a essere uno dei più impegnativi nel mondo industrializzato, soprattutto se si prende in considerazione il caso dei lavoratori con figli.

A questo proposito, il rapporto Taxing Wages dell’Ocse ha rivelato che il cuneo fiscale italiano – ossia la differenza tra il costo per il datore di lavoro e la retribuzione nette dei dipendenti – è stato pari al 46,5% nel 2021, registrando un crollo di 1,4 punti percentuali del 2020. I dati elaborati nel rapporto, dunque, portano l’Italia a classificarsi al quinto posto per tasse e cuneo fiscale tra i 38 Paesi che aderiscono all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) di matrice internazionale.

Nonostante il dato gravoso, per il 2021, l’Italia ha guadagnato una posizione rispetto alla classifica calcolata sui numeri del 2020.

I dati Ocse presentati nel rapporto Taxing Wages: Belgio al primo posto, Colombia chiude la classifica

La media Ocse 2021 è pressoché invariata rispetto al 2020, attestandosi al 34,6% con una variazione di -0,06%. A ogni modo, è necessario osservare che il cuneo fiscale per il 2021 è aumentato in 24 Paesi mentre ha registrato una diminuzione in 12. In due Stati dell’organizzazione, invece, tasse e cuneo fiscale sono rimasti inalterati.

Il rapporto Taxing Wages ha rivelato che la ripresa economica che ha fatto seguito alla pandemia Covid ha generato in buona parte dei Paesi una drastica riduzione delle agevolazioni fiscali e delle misure anticrisi che erano state varate dai Governi di tutto il mondo. Al contempo, è stata osservata un’impennata dei salari medi e della tassazione.

Il fisco più esoso rispetto alla graduatoria stilata dall’Ocse è stato riscontrato in Belgio che detiene un cuneo fiscale al 52,6%. Seguono, poi, Germania con un cuneo fiscale al 48,1%, Austria al 47,8% e Francia al 47%.

In ultima posizione per quanto concerne il prelievo sul lavoro, si trova la Colombia con lo 0%, preceduta da Cile al 7% e Nuova Zelanda al 19,4%.