Guerra in Ucraina, l’Ue deposita la controproposta di pace basata sul piano degli Stati Uniti. Ma Mosca avverte: “Condizioni irricevibili”

Regno Unito, Francia e Germania presentano una controproposta di pace basata sul piano USA: garanzie di sicurezza per Kiev

Guerra in Ucraina, l’Ue deposita la controproposta di pace basata sul piano degli Stati Uniti. Ma Mosca avverte: “Condizioni irricevibili”

La controproposta di pace messa nero su bianco da Regno Unito, Francia e Germania prova a rimettere in movimento un negoziato rimasto per mesi sospeso tra annunci e spiragli mai davvero concreti. I tre Paesi europei hanno preso il piano statunitense e lo hanno passato al setaccio, punto per punto, con l’obiettivo di trasformarlo in una cornice più ampia, capace di coinvolgere non solo Kiev e Mosca ma anche la Nato e, in prospettiva, l’intero equilibrio di sicurezza europeo. A riportare i contenuti è Reuters, che parla di un documento fitto, costruito a partire dalla premessa che la sovranità dell’Ucraina debba essere riaffermata senza margini di ambiguità.

La prima modifica rilevante riguarda il punto 3 della versione americana: la clausola che limitava l’espansione della Nato e vietava alla Russia future invasioni è stata completamente rimossa. Al suo posto, gli europei propongono un patto di non aggressione totale tra Russia, Ucraina e Alleanza Atlantica, pensato per chiudere tre decenni di zone grigie. Una volta firmato l’accordo di pace, verrebbe avviato un dialogo formale Mosca-Nato sulle questioni di sicurezza, così da costruire un quadro stabile di de-escalation e favorire non solo la sicurezza globale ma anche nuove opportunità economiche.

Per Kiev sono previste garanzie di sicurezza definite “solide”, accompagnate da un limite alle forze armate fissato a 800.000 uomini in tempo di pace. L’ingresso nella Nato, invece, resta vincolato al consenso unanime dei membri dell’Alleanza, che attualmente non c’è. L’impegno della Nato sarebbe quello di non stanziare truppe permanenti in Ucraina; i caccia dell’Alleanza rimarrebbero invece di base in Polonia.

Ucraina, la controproposta di pace dell’Ue che modifica il piano degli Stati Uniti

Il capitolo più delicato riguarda la garanzia statunitense: un meccanismo che, secondo la bozza, rispecchierebbe l’articolo 5. Washington riceverebbe un risarcimento per la copertura offerta; la garanzia decadrebbe in caso di attacco ucraino alla Russia, mentre scatterebbe con forza massima in caso di nuova invasione russa, con sanzioni globali ripristinate automaticamente e la cancellazione di ogni riconoscimento territoriale ottenuto da Mosca.

L’Europa inserisce poi un percorso accelerato verso l’adesione di Kiev all’Unione europea, accompagnato dall’accesso temporaneo e preferenziale al mercato unico. Ma il nucleo più corposo del documento riguarda la ricostruzione: un programma multilivello che comprende un Fondo di Sviluppo dedicato ai settori tecnologici, alle infrastrutture energetiche, alle aree urbane distrutte e all’estrazione di minerali e risorse naturali. La Banca Mondiale avrebbe il compito di predisporre un pacchetto di finanziamenti specifico.

Il testo affronta anche il futuro della Russia, immaginando una sua reintegrazione graduale nell’economia globale. L’allentamento delle sanzioni avverrebbe per fasi, mentre il lungo elenco di cooperazioni possibili tra Stati Uniti e Russia – energia, risorse naturali, intelligenza artificiale, data center, Artico – prefigura un equilibrio di interessi più pragmatico. Tra gli obiettivi finali c’è persino il ritorno della Russia nel G8.

Le altre misure contenute nella bozza europea

Sul nodo territoriale, l’Ucraina si impegnerebbe a non tentare la riconquista militare delle zone occupate. I negoziati partirebbero dalla linea del fronte e, una volta raggiunto un accordo, nessuna delle due parti potrebbe modificarlo con la forza. Le garanzie di sicurezza verrebbero sospese automaticamente in caso di violazione. Sono previste anche disposizioni pratiche: dal libero uso ucraino del Dnepr agli accordi per il passaggio del grano nel Mar Nero.

Il documento dedica ampio spazio ai temi umanitari, con un comitato incaricato di coordinare lo scambio “tutti per tutti” dei prigionieri, il rimpatrio dei civili detenuti, il ritorno dei bambini trasferiti in Russia e un programma di ricongiungimento familiare. Le elezioni ucraine dovrebbero tenersi al più presto dopo la firma dell’accordo.

La supervisione dell’intero impianto sarebbe affidata a un Consiglio di Pace presieduto da Donald Trump, con un sistema di sanzioni immediate in caso di violazione. Il cessate il fuoco scatterebbe al momento della firma, con un ritiro simultaneo nei punti concordati e un monitoraggio definito da Kiev e Mosca sotto supervisione americana.

La controproposta europea appare, nelle sue intenzioni, come un tentativo di ridare centralità al continente in un negoziato complesso, cercando un equilibrio tra fermezza, garanzie e realpolitik. Resta però da capire quanto le condizioni poste – soprattutto quelle territoriali e quelle sulle garanzie – possano risultare accettabili per i due protagonisti della guerra, in particolare da Mosca dove la proposta sarebbe già stata bollata – seppur non pubblicamente – come “irricevibile”.