Dirigenti sospesi, blackout in Metro. Strane coincidenze nella Capitale. Giovedì la misura cautelare disposta dal gip di Roma. E ieri un treno finisce in panne dentro una galleria

La metro di Roma torna a far parlare di sé. Dopo la notizia di due giorni fa della sospensione di quattro dirigenti Atac e 11 indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente dell’ottobre del 2018, avvenuto sulle scale mobili della stazione Repubblica che coinvolse una ventina di tifosi russi in trasferta, ieri la metropolitana è stata protagonista di guasti e rallentamenti inenarrabili, con tanto di passeggeri in coda per le gallerie. Alcuni di loro hanno raccontato che alcuni vagoni sono stati evacuati e che sono stati costretti a percorrere a piedi per centinaia di metri sotto la galleria. Il treno si è fermato, infatti, proprio nella galleria tra le fermate della linea B, Circo Massimo e Colosseo. Per raggiungere quest’ultima, i passeggeri sono poi scesi – in centinaia secondo quanto riferito – a piedi in galleria, sulle passerelle illuminata dalle luci di emergenza.

Il guasto, riferisce Atac su Twitter, è stato tra Castro Pretorio e San Paolo. Ma come se non bastasse, i vigili del fuoco sono intervenuti nella galleria della fermata metro B Cavour per il trasporto di un disabile dal convoglio alla banchina della fermata stessa, sempre a causa di un balck-out. I pompieri sono stati chiamati sul posto alle 11,00 a causa dell’interruzione della corrente avvenuta tra le fermate della metro Garbatella e Termini. Ma siccome non c’è fine al peggio, nelle stesse ore sono rimaste al buio banchine e scale mobili alla fermata metro Termini della linea A. L’Atac ha fatto sapere che si è verificato un problema all’impianto di illuminazione. Insomma, un disastro, che non fa che nutrire dubbi a chi lega quanto accaduto ieri con l’inchiesta della Procura capitolina.

BUCHI NERI. Sotto accusa, ovviamente, è finita l’Atac con diversi esponenti politici che hanno chiesto spiegazioni (o addirittura le dimissioni) ai vertici della municipalizzata. A rendere la situazione ancora più ingarbugliata un’altra “coincidenza”. A renderne conto è stato sempre ieri il consigliere capitolino Pietro Calabrese (M5S): “Oggi (ieri, ndr) la commissione Mobilità era convocata per audire Atac rispetto all’attività in corso sulla manutenzione delle scale mobili e degli ascensori”. L’obiettivo era semplice e, in un certo senso, immediato: “Ci aspettavamo un riscontro semplice rispetto a quelle che sono le attività da parte dell’azienda che è subentrata rispetto all’azienda che ha creato i danni per comunicare alla cittadinanza tempi e modi per garantire il ripristino della piena funzionalità”.

E invece? “Atac non è venuta in commissione, non sappiamo le ragioni”. Da qui la decisione di Calabrese di inviare la richiesta all’Atac di “immediata pubblicazione dei resoconti di tutte le attività così come richieste nella convocazione”. E lì capiremo cosa sta effettivamente facendo l’azienda. Anche se resta il dubbio su quanto accaduto negli ultimi giorni. Non resta che la scadenza temporale: prima la sospensione dei dirigenti finiti sotto inchiesta, poi la “combo” di malfunzionamenti e disagi, infine il silenzio di Atac, assente in Commissione al Campidoglio. Qualcuno, si presume, prima o poi dovrà dare spiegazioni alla sindaca, Virginia Raggi, e a tutta Roma.