Quando la coppia scoppia, all’assegno ci pensa ReMida. Un algoritmo calcolerà il mantenimento. Basta un click per misurare l’importo corretto

Chissà se come nella mitologia greca trasforma in oro tutto ciò che tocca. Di sicuro quando si parla di separazione “ReMida Famiglia” ci mette l’algoritmo. Frutto di oltre 7 anni di studio e già testato in 2500 procedimenti divorzio, ReMida Famiglia, così si chiama il programma, permette di misurare in termini economici chiari e coerenti il giusto corrispettivo dovuto mensilmente all’ex moglie o all’ex marito. Il software, elaborato da Gianfranco d’Aietti, magistrato con alte competenze informatiche, e fortemente sostenuto dall’avvocato matrimonialista Anna Maria Bernardini De Pace che con l’occasione ha pure aperto uno studio a Roma, promette di evitare tutte quelle esagerazioni che, sino ad oggi, si sono avute nel forfettizzare le richieste di mantenimento. Ovviamente, il programma per funzionare, necessita di una serie di dati che l’utilizzatore dovrà fornirgli e, in base ai quali, si calcola poi l’esatto importo.

Ultima parola – Naturalmente il tutto dovrà essere presentato al giudice, nella richiesta avanzata con l’atto processuale, e l’ultima parola ce l’avrà sempre il tribunale. Ma potrebbe succedere che i magistrati potrebbero valersi dello stesso programma e, quindi, arrivare a soluzioni condivise. Insomma, quello che la legge non è mai riuscita a fare, una determinazione fissa dell’assegno di mantenimento, sottraendola all’arbitrio del singolo giudice, delle usanze del foro e all’incertezza del giudizio, lo fa ora l’informatica. Il tutto con un click.

Parametri diversi – Una novità non da poco, perché capace di abbattere drasticamente i tempi dell’accordo in una fase di alta conflittualità che ingolfa il lavoro dei tribunali. Basti pensare che in Italia, secondo l’Istat, nel 2014 ci sono state infatti 89mila separazioni e 52mila divorzi, dati in aumento costante dal 2008. ReMida si utilizza semplicemente. Basta prendere in considerazione, lo fa il software, 300 elementi giuridici come capacità lavorativa, redditi, numero dei figli, tempi di permanenza presso i genitori, anni di matrimonio, proprietà dei coniugi fino ad arrivare a voci più specifiche come il tenore di vita, le persone di servizio, le vacanze e la cilindrata della macchina per le separazioni, la durata del matrimonio, le ragioni della separazione e la capacità del coniuge di percepire redditi per i divorzi. Ogni voce avrà la sua percentuale matematica e tutte insieme daranno la giusta quantificazione dell’assegno. Così si eviterà di correre il rischio di Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, che dovrà risarcire il Cavaliere. La Cassazione, infatti,ha spezzato una lancia a favore del ricorso dell’ex premiercontro l’assegno stratosferico da due milioni di euro al mese che ha dovuto versare durante la fase di separazione. Il Pg ha condiviso la tesi sulla necessità di porre una soglia massima agli assegni di mantenimento, nei casi in cui la rendita produce ricchezza.