La forte crescita della domanda di energia nel periodo post-pandemico, unita agli effetti del conflitto russo-ucraino, ha provocato un’impennata dei prezzi che continua a pesare sui bilanci delle famiglie italiane. Nonostante i sostegni messi in campo negli ultimi anni, i dati diffusi dall’Istat nel focus “L’impatto dei bonus sociali sulla povertà energetica” mostrano un quadro preoccupante: nel 2024, oltre una famiglia su due in condizione di povertà energetica è rimasta esclusa dai bonus energia.
Secondo l’Istat, nel 2021 il 62,2% delle famiglie in povertà energetica non aveva beneficiato dei sussidi. La situazione era migliorata nel 2022, anno di picco dei prezzi, quando la platea si era allargata grazie all’innalzamento della soglia Isee a 12 mila euro: i bonus avevano permesso al 38,5% delle famiglie beneficiarie di uscire dalla povertà energetica. Nel 2023, con l’estensione della soglia Isee a 15 mila euro, il numero delle famiglie raggiunte aveva toccato i 4,5 milioni.
L’Istat lancia l’allarme: oltre una famiglia su due in povertà energetica resta esclusa dai bonus energia 2024
Il 2024 segna però una brusca frenata: la soglia Isee è stata riportata a 9.530 euro e le famiglie beneficiarie sono scese a 2,7 milioni. Parallelamente, è aumentata la quota di nuclei che, pur ricevendo il bonus, restano in stato di povertà energetica: il 52,6%.
Un ulteriore elemento critico riguarda l’entità dell’aiuto economico. Se nel 2022 l’importo medio complessivo (tra elettricità e gas) aveva superato i mille euro, nel 2023 si è ridotto a poco più di 500 euro, rendendo più difficile compensare l’aumento dei prezzi.
In termini percentuali, l’Istat rileva che nel 2021 l’11,2% delle famiglie italiane si trovava in povertà energetica prima dei bonus, scesa al 9,8% dopo i sussidi. Nel 2022, l’incidenza era salita al 13,8% prima degli aiuti, per poi ridursi al 9,5% grazie agli importi più consistenti. Nel 2023 il calo era stato di 2,4 punti percentuali, mentre nel 2024 la riduzione si è fermata a 1,6 punti (dal 10,8% al 9,2%).