Sciopero per Gaza, l’Italia si ferma: stop a treni, scuole e trasporti in 75 città

Dai porti alla sanità, la mobilitazione indetta dai sindacati di base coinvolge tutto il Paese. Cortei a Roma, Milano e Napoli

Sciopero per Gaza, l’Italia si ferma: stop a treni, scuole e trasporti in 75 città

Un’intera giornata di mobilitazione, con disagi in tutti i settori, per chiedere lo stop alla guerra e alla fornitura di armi a Israele. È lo sciopero generale per Gaza indetto per oggi, lunedì 22 settembre, dalle sigle sindacali di base – Usb, Cub, Sgb, Adl – a sostegno della popolazione palestinese e della Global Sumud Flotilla.

Lo slogan scelto per la protesta, “Blocchiamo tutto con la Palestina nel cuore”, sintetizza lo spirito di una mobilitazione che coinvolge trasporti, scuole, porti, sanità e servizi pubblici, con manifestazioni in almeno 75 città italiane.

Trasporti a rischio in tutta Italia

Il settore più colpito è quello dei trasporti. Dalla mezzanotte di lunedì e fino alle 23, ferrovie e treni ad alta velocità rischiano cancellazioni e ritardi: si fermano i dipendenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, Trenitalia (ad eccezione della Calabria), Italo e Trenord. Garantite solo le fasce di servizio dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.

Anche il trasporto pubblico locale sarà interessato da scioperi di 24 ore con modalità diverse città per città. A Roma, Atac prevede disagi fin dalla sera precedente sulle linee notturne, mentre oggi il servizio sarà ridotto fuori dalle fasce di garanzia. A Milano, Atm ha comunicato che le corse potrebbero saltare tra le 8:45 e le 15 e dalle 18 fino a fine servizio.

Disagi previsti anche per i taxi, fermi da mezzanotte, e per i porti, con blocchi a Genova, Trieste, Ancona e Civitavecchia. A Ravenna i lavoratori hanno già bloccato nei giorni scorsi due container diretti in Israele.

Sul fronte delle autostrade, l’astensione dal lavoro durerà 24 ore a partire dalle 22 del 21 settembre, mentre nei porti la protesta andrà avanti per l’intera giornata.

Scuola, sanità e servizi

Non solo trasporti. Lo sciopero per Gaza riguarda anche scuola e università. A fermarsi saranno docenti e personale Ata di istituti pubblici e privati di ogni ordine e grado. Possibili sospensioni di lezioni, laboratori e attività anche negli atenei, dove le associazioni studentesche hanno annunciato la loro presenza in piazza.

Nel comparto della sanità sono previste astensioni dai turni mattutini, mentre i vigili del fuoco si fermeranno per quattro ore, dalle 9 alle 13.

Manifestazioni in 75 città

A Roma sono attese circa ottomila persone per il presidio delle 11 in piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini. A Milano il corteo partirà alle 10 da piazzale Cadorna, mentre a Napoli sono previsti due appuntamenti: in mattinata da piazza Garibaldi e nel pomeriggio dall’ex base Nato di Bagnoli.

Manifestazioni anche a Torino, Firenze, Ancona, Bari, Palermo e in decine di altre città. A Bologna la Questura ha predisposto un piano di sicurezza con 200 agenti, mentre a Genova l’appuntamento principale è davanti ai varchi portuali di San Benigno e Albertazzi.

Le ragioni della protesta

I sindacati promotori hanno spiegato che lo sciopero generale Palestina ha “un carattere straordinario”. “Di fronte al genocidio di Gaza, con la connivenza di tanti governi – ha dichiarato Usb – ribellarsi è il minimo che si possa fare”.

La mobilitazione è stata indetta “contro il genocidio in Palestina, l’economia di guerra, l’aumento delle spese militari e lo sfruttamento sul lavoro”.

Le reazioni politiche

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni (Avs), ha espresso il suo sostegno allo sciopero: “Di fronte all’orrore del genocidio in corso a Gaza, per fortuna c’è un’Italia diversa, che non sta in silenzio e che si mobilita. Abbiamo il dovere di manifestare in ogni piazza per il popolo palestinese, per fermare il genocidio e salvare anche il diritto internazionale”.