A Chernobyl i cani sono mutati: incredibile scoperta nell’aerea dove 37 anni fa ci fu lo scoppio della centrale

Chernobyl, i cani che sono nati e cresciuto dopo l'incidente nucleare nella zona contaminata risultano mutati.

A Chernobyl i cani sono mutati: incredibile scoperta nell’aerea dove 37 anni fa ci fu lo scoppio della centrale

Chernobyl, i cani cresciuti nell’area contaminata dopo lo scoppio della centrale sono mutati geneticamente. A rilevarlo è lo studio di alcuni ricercatori pubblicato sulla rivista Science Advances. Incredibili i risultati scoperti.

A Chernobyl i cani sono mutati

Il 26 aprile 1986 un’esplosione e un incendio alla centrale elettrica ucraina di Chernobyl provocarono la fuoriuscita di ricadute radioattive nell’atmosfera, causando la morte di trenta lavoratori. Il disastro è ritenuto il più grave incidente della storia dell’energia nucleare. Oggi, a distanza di 37 anni, si torna a discutere del disastro con una ricerca sui cani, che secondo gli scienziati sono gli unici essere viventi ad essere sopravvissuti in questa aerea ancora oggi contaminata.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Advances. Nello studio si leggono dei cambiamenti genetici dei cani nati e cresciuti in questi anni e la loro capacità ad essere sopravvissuti in condizioni difficili.

Incredibile scoperta nell’aerea dove 37 ani fa ci fu lo scoppio della centrale

I ricercatori hanno studiato circa 302 cani, prelevando il sangue. “Abbiamo avuto questa occasione d’oro” che getta le basi per rispondere a una domanda cruciale: “Come sopravvivi in ​​un ambiente ostile come questo per 15 generazioni?”, ha dichiarato una delle autrici dello studio, Elaine Ostrander del National Human Genome Research Institute. Il collega Tim Mousseau, professore di scienze biologiche all’Università della Carolina del Sud, ha affermato che i cani “forniscono uno strumento incredibile per esaminare gli impatti di questo tipo di ambiente” sui mammiferi in generale.

“È stata una pietra miliare enorme per noi”, ha detto Ostrander. Ora i ricercatori possono iniziare a cercare alterazioni nel Dna. “Possiamo confrontarli e possiamo dire: “Ok, cosa è diverso, cosa è cambiato, cosa è mutato, cosa si è evoluto?”, ha aggiunto.