Il professor Crisanti finisce in quarantena per un positivo sull’aereo

Il professor Crisanti finisce in quarantena per un positivo sull'aereo per Londra: "passerò il mio soggiorno inglese stando solo a casa", dice a Un giorno da pecora

Il professor Crisanti finisce in quarantena per un positivo sull’aereo

“Sono a casa mia a Londra in quarantena perché sul volo c’era un positivo, devo stare in isolamento dieci giorni, praticamente passerò il mio soggiorno inglese stando solo a casa”. Lo ha riferito Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, intervenuto a ‘Un giorno da Pecora’ su Rai Radio1.

Il professor Crisanti finisce in quarantena per un positivo sul suo aereo

Crisanti ha parlato del vaccino AstraZeneca:  “Il vaccino AstraZeneca è efficace e sicuro, provoca effetti gravi in 1 caso su 2 milioni e mezzo”. Poi ha detto che sugli psicologi il presidente del Consiglio Mario Draghi “ha fatto bene a lamentare i vaccini per gli under 60, dobbiamo vaccinare gli over 60 per migliorare la situazione. Forse però il premier ha fatto una gaffe parlando dei vaccini agli psicologi, perché sono operatori sanitari e vengono vaccinati come tali”.

La Gran Bretagna invece sta vedendo la via d’uscita dal tunnel perché “gli inglesi hanno una grande capacità di adattamento pragmatica e non ideologica, e poi l’opposizione politica di fronte alle crisi si allinea sempre con il governo ed evita posizioni demagogiche”. “Tutto questo si è  tradotto con la scelta di fare quattro mesi e mezzo di lockdown e una mobilitazione di popolo senza precedenti. Si immagina a fare in tutta Italia una zona rossa rafforzata per lo stesso periodo di tempo senza che nessuno protesti?”. Infine ha parlato dei test: “I tamponi che usiamo in questo momento – ha spiegato – non identificano alcune varianti. Il loro uso prolungato e sbagliato ne favorisce la diffusione”.

Sulla vaccinazione con AstraZeneca: “L’Italia si è allineata alla Germania. Non ha esercitato nessuna valutazione indipendente. Così facendo si mette in pericolo tutto il piano di vaccinazione, visto che la fetta più ampia della popolazione da vaccinare ha meno di 60 anni”

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