Blitz dei carabinieri contro il clan Piromalli: 26 arresti, in manette anche il boss Pino Piromalli

L’operazione “Res Tauro” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ha colpito la cosca di Gioia Tauro: accuse di mafia ed estorsione

Blitz dei carabinieri contro il clan Piromalli: 26 arresti, in manette anche il boss Pino Piromalli

È scattato all’alba il maxi blitz dei carabinieri del Ros contro il clan Piromalli, una delle cosche più potenti della ’ndrangheta. Nell’operazione, denominata “Res Tauro”, sono state arrestate 26 persone in diverse località italiane. Tra loro anche il boss Pino Piromalli, detto Facciazza, 80 anni, storico capo della cosca di Gioia Tauro.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli e dal procuratore aggiunto Stefano Musolino.

Le accuse e l’inchiesta

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, autoriciclaggio, detenzione di armi, turbata libertà degli incanti, favoreggiamento personale e trasferimento fraudolento di valori, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini hanno permesso di ricostruire gli assetti del sodalizio, fotografando la ripresa delle attività criminali dopo la scarcerazione di Piromalli nel 2021, al termine di 22 anni di detenzione al regime di 41 bis.

Il ritorno del boss “Facciazza”

Secondo gli investigatori, l’intraprendenza criminale di Piromalli non era stata intaccata dalla lunga prigionia. Tornato libero, avrebbe lavorato per ricomporre la cosca, ristabilendo le vecchie regole di ’ndrangheta e riaffermando la propria leadership. In un’intercettazione, il boss si sarebbe persino definito «il padrone di Gioia», a conferma della volontà di riportare la cosca ai vertici dell’organizzazione.

Gli inquirenti parlano di una vera e propria “opera di restauro” della cosca, paragonata dallo stesso Piromalli a una “tigre che è Gioia Tauro”, con l’obiettivo di restituirle potere e autorevolezza nel panorama della ’ndrangheta.