“Stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice ‘non vogliamo più stare qui’. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”. È quanto ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, al termine del vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei.
Il ministro per la Protezione civile Musumeci ha presieduto oggi il vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei
“Confermo – ha spiegato Musumeci – che l’intenzione del governo è quella di impegnare risorse in quella zona cosiddetta rossa per le infrastrutture pubbliche, scuole, municipi, istituti carcerari, e infrastrutture viarie. Una parte delle risorse è già stata stanziata con il decreto legge 140, la rimanente, la più sostanziosa, verrà integrata dal governo. Lo stesso intendiamo fare per patrimonio privato. Vogliamo capire quante persone richiederanno di mettere in sicurezza la propria casa”.
“1.250 case sarebbero a elevato rischio sismico, 2.750 a medio rischio”
Il Governo e la Protezione civile, ha spiegato ancora il ministro, hanno “valutata una sorta di fascia di priorità: tutti gli edifici censiti nell’area ristretta sono 8mila, di cui il 50% è esposto al rischio. Di questo 50%, 1.250 case sarebbero a elevato rischio sismico, 2.750 a medio rischio”.
Come precisato dal ministro per la Protezione civile, “quanto il governo potrà stanziare e con quali modalità per mitigare il rischio di chi ci abita, lo valuteremo soltanto quando si sarà completata l’operazione di ricognizione della vulnerabilità degli immobili. In base alla mole di lavoro da affrontare, si quantificheranno le risorse. Escludo il metodo del sisma bonus, troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri. Non escludiamo neanche l’ipotesi di poter intervenire non solo sull’area del bradisismo. Ci Sono due o tre ipotesi allo studio”.
“Stiamo cercando di capire – ha aggiunto – se non sia anche utile la strada di sostenere un cittadino che volesse delocalizzare, che dicesse ‘non vogliamo più stare qui’. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando, stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”.
“Mi sento di escludere il metodo sisma-bonus”
“Mi sento di escludere il metodo sisma-bonus. Troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri, non escludiamo neanche l’ipotesi di poter intervenire non soltanto sull’area del bradisismo. Sono due-tre ipotesi allo studio, stiamo cercando di capire se poi non sia utile anche la strada di sostenere un cittadino che volesse delocalizzare”. ha aggiunt il ministro per la Protezione civile al termine del vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei.