Consulenze Sgarbi, l’Antitrust avvia un’istruttoria

La vicenda delle consulenze del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi finisce nel mirino dell'Antitrust.

Consulenze Sgarbi, l’Antitrust avvia un’istruttoria

L’Antitrust, a seguito di una segnalazione trasmessale dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha avviato un procedimento nei confronti del sottosegretario dello stesso ministero, Vittorio Sgarbi, “per possibili condotte illecite (…) in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo” nella vicenda delle consulenze per cui il sottosegretario è indagato a Roma.

La vicenda delle consulenze del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi finisce nel mirino dell’Antitrust

“Dalle prime evidenze”, scrive l’Antitrust nella delibera con cui ha predisposto l’avvio del procedimento nei confronti di Sgarbi “emergono elementi dai quali si evince che le attività” del sottosegretario “siano state effettivamente prestate” e come tali potrebbero quindi “porsi in contrasto” con quanto previsto dalla legge Frattini che dispone norme in tema di conflitto di interessi.

Nella delibera, l’Antitrust informa anche che il procedimento aperto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dovrà concludersi entro il 15 febbraio 2024. L’articolo della legge Frattini citato dall’Antitrust per possibile violazione dispone che un titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non possa “esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati”.

L’Autorità per la concorrenza ipotizza una violazione della legge Frattini sul conflitto di interessi

Inoltre, aggiunge la stessa Autorità, “in ragione di tali attività il titolare di cariche di governo può percepire unicamente i proventi per le prestazioni svolte prima dell’assunzione della carica; inoltre, non può ricoprire cariche o uffici, o svolgere altre funzioni comunque denominate, né compiere atti di gestione in associazioni o società tra professionisti”. Il Garante nella delibera considera che “le attività oggetto di segnalazione, se confermate, appaiono connesse con la carica di governo, nonché svolte in maniera né marginale, né occasionale, potendo porsi in contrasto con la norma” citata.

La Procura di Roma contesta al critico d’arte presunti debiti non pagati al Fisco per circa 715mila euro

Le consulenze per le quali Sgarbi è finito nella bufera ammontano a circa 300mila euro che il sottosegretario avrebbe percepito da inizio anno con attività extra politica. Consulenze oggetto di un’indagine anche della Procura di Roma che contesta al critico d’arte presunti debiti con l’Agenzia delle Entrate, non pagati, per un totale di circa 715mila euro. Nei giorni scorsi, nell’annunciare che non si sarebbe dimesso, Sgarbi aveva detto: “Chiarirò. È tutto in regola”.