Default della Russia: significato, conseguenze per l’Italia e quando potrebbe avvenire

Default della Russia: qual è il significato dell’espressione in campo economico e quando potrebbe verificarsi una simile eventualità?

Default della Russia: significato, conseguenze per l’Italia e quando potrebbe avvenire

Default della Russia: qual è il significato dell’espressione in campo economico e quando potrebbe verificarsi una simile eventualità?

Default della Russia: qual è la situazione economica a Mosca?

Le tre più importanti agenzie di rating degli Stati Uniti d’America sono concordi nell’affermare che la Russia farà fatica a ripagare il suo debito pubblico. In questo contesto, l’agenzia Fitch è stata l’ultima in ordine di tempo a declassare il rating di Mosca da B a C. La decisione è stata maturata in conseguenza agli sviluppi legati alla guerra in Ucraina “che hanno ancor più minato la volontà della Russia di ripagare il proprio debito pubblico”. Tra gli sviluppi ai quali si fa riferimento, figura anche il decreto approvato dal Cremlino lo scorso 5 marzo con il quale il Paese potrebbe teoricamente “forzare la ridenominazione dei pagamenti del debito sovrano in valuta estera in valuta locale per i creditori di determinati paesi e la decisione della Banca centrale russa di limitare il trasferimento delle cedole del debito in valuta locale russo ai non residenti”.

Fitch ha anche sottolineato che l’aumento delle sanzioni e le iniziative volte a limitare il commercio dell’energia provocheranno un graduale aumento della risposta politica del Cremlino che porterà almeno un default selettivo rispetto agli obblighi di Mosca sul debito sovrano.

Significato di un possibile default della Russia

In campo economico, con il termine “default” (letteralmente inadempienza) si intende l’incapacità di un debitore di ripagare le sue obbligazioni e, cioè, il suo debito. Il default di un Paese ne implica il fallimento in quanto la Nazione diventa insolvente verso i propri creditori non avendo la possibilità di restituire il prestito ricevuto.

Secondo gli esperti, il default della Russia potrebbe essere imminente e potrebbe portare al ripresentarsi di uno scenario affine a quello del 1998, in cui lo Stato fu travolto da una potente crisi finanziaria. In questo caso, una delle cause scatenanti che determinò alla crisi finanziaria fu la guerra in Cecenia.

Nel 2022, l’inaffidabilità della Federazione Russa come debitore è connessa ad alcuni fattori specifici, insorti a seguito delle sanzioni varate contro Mosca. In particolare, tra i principali fattori possono essere citati:

  • Chiusura della Borsa e caduta del rublo;
  • Blocco dei capitali in uscita;
  • Impennata dei tassi di interessi imposti dalla Banca centrale russa;
  • Congelamento dell’impiego delle riserve in valuta della Banca centrale russa;
  • Esclusione dal circuito internazionale dei pagamenti Swift;
  • Embargo su gas e petrolio russi sancito dagli Stati Uniti d’America;
  • Progressivo allontanamento dell’Europa dalle risorse energetiche di Mosca.

In questo scenario, con l’imminente emanazione del quinto pacchetto di sanzioni dell’Occidente dopo il massacro di Bucha e in seguito alla decisione degli Stati Uniti annunciata mercoledì 6 aprile di impedire alla Russia di pagare il suo debito in dollari, Mosca sembrerebbe essere ormai a un passo dal fallimento.

Conseguenze per l’Italia e quando potrebbe avvenire

Le sanzioni europee, che prevedono anche l’embargo sul carbone russo, e la decisione americana di vietare alla Federazione Russa il pagamento in dollari per il suo debito rendono sempre più delicata la situazione del Paese. Mosca, infatti, potrebbe essere costretta a saldare i suoi debiti in rubli o non rispettare i pagamenti. In considerazione del fatto che il rublo e il dollaro scambiano attualmente 1 a 81 e tenendo conto che il rublo non è una valuta internazionale, Fitch ha riferito che entrambe le opzioni a disposizione del Cremlino implicherebbero il default della Russia.

A questo proposito, si è espresso il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha tentato di rassicurare i russi. Il portavoce ha affermato che una banca rotta pubblica non è “nemmeno vicina” e che “importi significativi delle nostre riserve sono bloccati in paesi esteri, quindi se questo blocco continua e questi trasferimenti vengono bloccati dagli importi bloccati, saranno serviti in rubli. Se ciò non è possibile, in teoria, ovviamente, può essere organizzata una situazione di default, ma sarebbe un’inadempienza solo artificiale”.