La strada è ancora lunga, ma l’Italia riparte. Conte: “Misure in vigore fino al 17 ma valutiamo di anticipare alcune aperture. Rispettando le regole la curva rallenterà ancora”

“Fino al 17 maggio saranno in vigore le misure contenute nell’ultimo Dpcm che, voglio ribadirlo, non significa un ‘liberi tutti’. Le Regioni ogni giorno ci forniranno i dati aggiornati, insieme a quelli sulla recettività delle strutture ospedaliere”. E’ quanto ha detto a Affaritaliani.it il premier, Giuseppe Conte, a proposito dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. “Sono fiducioso che con il rispetto delle regole adottate – ha aggiunto il presidente del Consiglio -, e con le rigorose norme sulla sicurezza previste nei luoghi di lavoro, la curva epidemiologica potrà ulteriormente rallentare in alcuni territori. Non ignoro le richieste di alcune regioni e di alcune particolari categorie di lavoratori di anticipare l’apertura delle rispettive attività. Siamo al lavoro anche per questo, avendo sempre come prioritario l’interesse generale della tutela della salute di tutti i cittadini”.

“Gli italiani – ha sottolineato Conte – hanno mostrato, complessivamente, un grande senso di responsabilità. Nella reazione dei cittadini ho colto grande voglia di ripartire, ma anche consapevolezza che bisogna farlo nel rispetto delle regole e mantenendo alta la soglia di attenzione. La ripresa delle attività manifatturiere e delle costruzioni è avvenuta in modo ordinato, nel rispetto, mediamente, del piano varato dal Governo, secondo le regole di precauzione e di sicurezza predisposte per tempo. Queste attività produttive sono state riavviate tanto nel settentrione quanto nel mezzogiorno senza grandi disagi ed evitando situazioni caotiche. Ora dobbiamo monitorare gli effetti di questa ripartenza al fine di procedere quanto prima alla riapertura delle restanti attività economiche, sempre in condizioni di massima sicurezza. La strada è ancora lunga, ma l’Italia riparte”.

“La possibilità per le imprese – ha detto Conte parlando degli aiuti destinati alle imprese – di accedere velocemente e facilmente a forme di sostegno economico e di evitare problemi di liquidità è di capitale importanza. Siamo consapevoli di alcuni ritardi, in un quadro comunque di assoluta straordinarietà, ed è per questo che nel nuovo decreto economico ci siamo concentrati su meccanismi ancora più veloci e diretti di sostegno alle imprese. Occorre adesso anche uno sforzo in più da parte del sistema bancario per rendere più spedite le procedure ed è per questo che stiamo verificando con i vertici delle imprese bancarie lo stato di attuazione del ‘decreto liquidità”.

“A tempo debito – ha annunciato il presidente del Consiglio – sarà inevitabile, una volta acquisite tutte le necessarie informazioni, accertare eventuali responsabilità nella gestione della pandemia che a livello internazionale hanno condizionato l’attuale emergenza. Per il momento riteniamo prioritario favorire il più possibile la collaborazione internazionale quale strumento fondamentale per sconfiggere il virus e per tutelare la salute globale. L’Italia crede molto in questa possibilità di cooperazione ed è pronta a dare il suo contributo, come stiamo già facendo nel quadro dell’Alleanza globale contro il Coronavirus e come certamente intendiamo fare al meglio nell’esercizio della nostra prossima Presidenza del G20”.