Le Lettere

Le cifre del genocidio

A Gaza il genocidio è evidente, con 62.000 palestinesi uccisi, per la maggior parte bambini. Ma nemmeno davanti a questo i governi europei prendono misure contro Israele?
Maria Durante
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Gentile lettrice, L’Europa, con le eccezioni di Spagna e Slovenia, non ha intenzione di fare neanche il solletico allo Stato genocida. In questo, Italia e Germania si distinguono nel bloccare ogni tentativo di imporre anche il più tenue prezzo a Israele. La massima reazione è stata la minaccia di Olanda, Irlanda, Slovenia e Islanda di ritirarsi dall’Euro Song se parteciperanno gli israeliani. E badi, la minaccia è giunta da televisioni private, non dai governi. Quanto al bilancio di questa mattanza, la cifra di 62.000 morti è irrealistica. Lo affermano diverse fonti qualificate, totalmente ignorate dalla stampa mainstream. I ricercatori di Harvard si sono imbattuti in una mappa redatta dall’esercito israeliano da cui risulta che ad aprile 2025 la popolazione palestinese (2,3 milioni prima del 7 ottobre 2023) si era ridotta di 450.000 persone: i vivi erano 1.850.000, cifra attendibile perché misurata attraverso foto e rilevazioni dai droni. La rivista The Lancet calcola 136.000 morti di morte violenta (bombe), ma non azzarda ipotesi sulle morti indotte (fame, carenza di acqua potabile, malattie e ferite non curate per la distruzione degli ospedali). Uno studio del prof. Devi Sridhar dell’Università di Edimburgo, pubblicata dal Guardian, stima ugualmente in 136.000 i morti di morte violenta più altri 544.000 di morte indotta per un totale di 680.000. Comunque sia, un’ecatombe senza pari. E nessuno che muova un dito.