La Moratti al Quirinale? Di certo si sa solo che l’ex sindaco di Milano ha pranzato con la Meloni. Ma per Salvini è una montatura di panna

La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni e l'assessore lombardo al Welfare ed ex sindaco di Milano, Letizia Moratti si sono incontrate a pranzo nei giorni scorsi a Roma.

La Moratti al Quirinale? Di certo si sa solo che l’ex sindaco di Milano ha pranzato con la Meloni. Ma per Salvini è una montatura di panna

La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e l’assessore lombardo al Welfare ed ex sindaco di Milano, Letizia Moratti si sono incontrate a pranzo nei giorni scorsi a Roma. È quanto confermano ambienti di FdI, precisando che l’incontro è avvenuto in un ristorante vicino a Palazzo Montecitorio.

Il colloquio tra Meloni e Moratti – precisano dal partito della Meloni – si sarebbe incentrato su temi collegati al ruolo svolto dall’ex ministro di Forza Italia in Lombardia. Anche se nelle scorse settimane diverse indiscrezioni di stampa hanno riferito di possibili ambizioni di Moratti in vista dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica.

“Se uno vuole fare un incontro segreto, non va a mangiare in piazza davanti a Montecitorio, quindi, mi sembra che sia una montatura di panna” ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. “Non faccio nomi e non commento. Gli incontri che faccio – ha aggiunto Salvini parlando delle indiscrezioni circolate sul nome della Moratti – rimangono riservati, l’incontro lo hanno fatto in un ristorante in piazza a Roma e, quindi, non mi sembra un incontro segreto”.

“Comincia con la Moratti e con Pera il giochino preferito della sinistra – commenta su Twitter Gianfranco Rotondi -, ossia la divisione del campo avversario. Peccato che il centrodestra – a differenza della sinistra – non sia impegnato a dilaniarsi tra le aspirazioni dei notabili, ma metta in campo un solo candidato, il suo storico leader e fondatore Silvio Berlusconi”.

“Se poi la sinistra vuol dire che anche il centrodestra dispone di personalità di alto rango istituzionale – conclude Rotondi -, allora sfonda una porta aperta: non solo Moratti e Pera, ma anche Gianni Letta, Antonio Tajani, Giulio Tremonti, Carlo Scognamiglio, Giuliano Urbani, Antonio Martino, Renato Schifani e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Oggi e qui – tuttavia – il centrodestra gioca la sua ‘costituzionalizzazione’ e dunque ha una sola possibilità in campo: Silvio Berlusconi”.

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