Poteri forti contro il Governo. Con lo zampino di Letta jr. Il Centro Studi Eurasia attacca Savona. Ma la struttura ha come advisor l’ex premier

Eurasia Group, di cui Enrico Letta è advisor, ha sfornato un agilissimo rapportino in cui di fatto si mette in guardia da una sorta di “rischio Savona”

I soliti “poteri” forti internazionali, con qualche bell’aggancio in Italia, vanno in pressing sul Governo gialloverde, in particolare con un’azione di disturbo nei confronti del ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona. L’altro ieri Eurasia Group, centro di anaisi geopolitiche con base a New York, ha sfornato un agilissimo rapportino in cui di fatto si mette in guardia da una sorta di “rischio Savona”. L’ostracismo nei confronti del ministro è già ben rappresentato dal titolo: “L’influenza di Savona sulle politiche economiche ed europee resta un rischio”. Un messaggio tutt’altro che accomodante, se solo si considera che i dossier elaborati dal centro sono molto diffusi tra investitori e istituzioni pubbliche e private di mezzo mondo (Italia compresa).

I passaggi – La premessa è che “il mandato del ministro per gli affari europei si è esteso oltre le sue formali competenze”. Dopo aver ricordato che Savona “è un euroscettico che rappresentava la prima scelta della Lega per il  ministero dell’economia”, il rapporto prosegue sostenendo che il ministro “adesso assisterà proprio il titolare dell’Economia nella predisposizione delle linee guida per le politiche economiche, fiscali e di investimento”. Di conseguenza “è probabile che conservi una voce influente e critica sulle decisioni di budget del Governo nei contesti Ue”. A tal proposito, addirittura, si citano non meglio precisate fonti di Bruxelles secondo le quale “il dicastero del ministro ha una forte impronta economica. E questo ci preoccupa”. Per non parlare del fatto che “il mandato di Savona prevede la partecipazione a un numero sempre più grande di Consigli europei, specialmente quelli legati alle riforme dell’Eurozona”. In conclusione, “sebbene Savona non stia più evocando l’uscita dall’euro, è stato il coautore di una exit strategy e resta un critico schietto delle regole fiscali dell’Eurozona e della Banca centrale europea”. Al punto che “soltanto il 10 luglio scorso ha parlato della necessità per il Governo di tenersi pronto per qualsiasi eventualità”.

Il dettaglio – Ora, è bene ricordare che Eurasia Group, autrice di questo documento, due anni fa ha nominato senior advisor l’ex premier Enrico Letta, che dalle sue esperienze estere sta guardando con occhio particolarmente critico il percorso di Governo pentaleghista. Ma Eurasia in Italia ha anche numerosi clienti che si affidano alla sua reportistica. Uno di questi è l’Eni, il colosso petrolifero oggi guidato da Claudio Descalzi. Ancora oggi, peraltro, nell’advisory board del centro con sede a New York siede una vecchia conoscenza del Cane a sei zampe, Enzo Viscusi, un tempo vicepresidente del colosso di Stato. Insomma, non può che far riflettere l’attacco portato da Eurasia a Savona e per il suo tramite al Governo. Chissà cosa ne penserà il ministro, che oggi è anche vicepresidente dell’Aspen, il think tank filoamericano nei cui organi direttivi lo stesso Letta junior è stato inquadrato per tanti anni.