I cosiddetti “volenterosi” vorrebbero mandare migliaia di soldati in Ucraina per “assicurare la pace”, ossia per combattere i russi. Putin risponde che le truppe europee diventerebbero bersaglio delle armi russe. Mi sembra una risposta ovvia, scontata, cosa c’è di strano? Eppure i giornali titolavano: “Putin minaccia l’Europa”. Questa non è mistificazione?
Valeria Cini
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Gentile lettrice, è la solita tecnica dell’inversione della realtà. Ovviamente è l’Europa che minaccia la Russia, progettando l’invio di truppe e alimentando senza fine la guerra. Ma nel racconto dei giornali e delle tv troneggia un’immaginaria minaccia russa. Ormai i mass-media, assecondando in modo servile le nostre arroganti classi politiche, hanno generato un nemico artificiale. Lo spiega bene l’antropologo francese Emmanuel Todd: “La nostra russofobia non ha nulla a che fare con la Russia. È una fantasia, una patologia delle società occidentali, un bisogno interiore di immaginare un mostro. Parlando di Russia, i leader occidentali in realtà parlano di sé stessi. La russofobia è una patologia e insieme un impressionante test proiettivo”. E qui cita il test psichiatrico di Rorschach, in cui il paziente, guardando fogli con immagini geometriche e casuali, racconta ciò che vi vede. “In quel momento il paziente proietta tratti nascosti della propria personalità” dice Todd. In altre parole, l’immagine della Russia non ha nulla a che fare con la realtà ma al contrario mette allo scoperto i mostri nascosti della nostra mente e il bisogno di giustificare le nostre insufficienze, paure e angosce dandone la colpa a un nemico inventato.