Sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, la Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il 22 febbraio per discutere del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream.

Sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, la Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il 22 febbraio per discutere del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2. Ad annunciarlo è stato il primo vice rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyansky.

La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il 22 febbraio per discutere del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream

“Alla luce delle nuove informazioni sull’esplosione del gasdotto Nord Stream, abbiamo richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 22 febbraio alle 15 a New York”, ha scritto Polyansky secondo quanto riferisce l’agenzia Tass.

Oggi il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, incontrando i media stranieri accreditati a Mosca, aveva detto che il sabotaggio al Nord Stream 1 e 2, avvenuto nel settembre scorso, è stato un “atto di terrorismo” non solo contro la Russia ma anche contro la Germania, che è stata “umiliata”. Il ministro ha chiamato in causa gli Usa, affermando che “vogliono risolvere non solo la questione russa ma anche quella tedesca, in modo che Berlino non abbia mai più un ruolo” sulla scena internazionale.

Un’inchiesta di un giornalista americano indica come responsabili del sabotaggio gli Stati Uniti con la complicità della Norvegia

Con il sabotaggio, ha detto ancora Lavrov, è come se fosse stato detto: “Sono gli Usa e non la Germania a decidere sull’approvvigionamento del gas al popolo tedesco”. Lavrov ha citato un’inchiesta recentemente pubblicata dal giornalista americano, Seymour Hersh, che indica come responsabili del sabotaggio gli Stati Uniti con la complicità della Norvegia.

“Eppure – ha aggiunto – nessun media mainstream occidentale scrive di questo e non c’è nessuna reazione”. Lavrov ha lamentato che la richiesta russa all’Onu perché avvii una inchiesta internazionale non ha ottenuto risposta: “Da quasi sei mesi regna il silenzio totale su quanto accaduto”. E i Paesi che si affacciano sul Baltico e le cui zone economiche esclusive sono attraversate dal Nord Stream “non hanno nemmeno risposto, né in modo affermativo né negativo, a una lettera inviata loro dal nostro primo ministro Mikhail Mishustin”.

Leggi anche: Ucraina, in arrivo il decimo pacchetto di sanzioni Ue alla Russia. Von der Leyen: “Vogliamo indebolire la macchina di guerra russa”