Ora c’è una data. Finalmente il vaccino Johnson & Johnson arriverà anche in Italia. Ecco da quando saranno disponibili le dosi

Il Commissario Francesco Paolo Figliuolo ha confermato oggi che i vaccini prodotti da Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile.

Ora c’è una data. Finalmente il vaccino Johnson & Johnson arriverà anche in Italia. Ecco da quando saranno disponibili le dosi

“Questa mattina ho rappresentato l’intero Consiglio regionale all’inaugurazione dell’hub vaccinale alla Fiera del mare a Genova. Il Commissario Figliuolo mi ha confermato che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile”. È quanto ha scritto sulla sua pagina Facebook il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, dopo aver incontrato il commissario Francesco Paolo Figliuolo oggi in visita in Liguria (leggi l’articolo).

“Ce lo auguriamo, oltre alla vaccinazione che è prevenzione, auspico anche una maggiore produzione di anticorpi monoclonali, che si stanno dimostrando particolarmente efficaci anche sulle varianti” ha aggiunto Medusei sottolineando che è “inutile negare che ci siano ancora tante problematiche, ma bisogna accelerare per poter ripartire”.

Il vaccino Janssen, questo il nome del vaccino prodotto da Johnson & Johnson, ha ricevuto il 12 marzo scorso dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il via libera all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Prima ancora il farmaco inglese aveva ottenuto anche l’ok anche da parte dell’Ema (leggi l’articolo).

Il vaccino prodotto è particolarmente versatile: è stato approvato per tutte le classi di età sopra i 18 anni ed è l’unico finora somministrabile in una sola dose. Stando al nuovo Piano vaccinale, entro il secondo trimestre di quest’anno l’Italia ne dovrebbe ricevere 7,3 milioni di dosi.

Lo scorso 9 marzo Johnson & Johnson ha comunicato all’Unione Europea che potrebbe non essere in grado di fornire, entro giugno, le 55 milioni di dosi delle 200 milioni previste per il 2021. I ritardi, secondo quanto avevano riferito fonti dell’Ue, sarebbero legati a problemi nel reperimento dei componenti necessari per produrre il farmaco.