Venere influencer, la società Armando Testa che ha ideato la pubblicità per il Ministero del Turismo ringrazia per le critiche e risponde alle polemiche sui costi

Venere influencer è il titolo che è stato dato dopo le critiche e gli attacchi alla campagna pubblicitaria del Ministero del Turismo.

Venere influencer, la società Armando Testa che ha ideato la pubblicità per il Ministero del Turismo ringrazia per le critiche e risponde alle polemiche sui costi

Venere influencer è come è stata ribattezzata il titolo della campagna pubblicitaria voluta e finanziata con diversi milioni di euro dal Ministero del Turismo. Dopo gli attacchi, la società che ha ideato la campagna pubblicitaria risponde con ironia.

Venere influencer, la società Armando Testa che ha ideato la pubblicità per il Ministero del Turismo ringrazia per le critiche

La Venere di Botticelli è stata utilizzata come campagna pubblicitaria dal Ministero del Turismo: in minigonna jeans, mentre fa un giro in Vespa oppure è pronta a mangiare una pizza. Al Colosseo, in riva al mare oppure tra i vicoli di un borgo. “Non mi sono mai vergognata di essere una persona ambiziosa e ora anche un ministro ambizioso. L’ambizione di questo ministero è portare l’Italia al primo posto nel mondo. I dati di Pasqua sono molto positivi e sono sicura che il 2023 sarà l’anno del sorpasso sul 2019. Dobbiamo lavorare tutti assieme”, ha detto – alla conferenza stampa di presentazione – il ministro del Turismo Daniela Santanchè, ricordando anche che in Italia “non siamo bravi a venderci” e che “dobbiamo essere più orgogliosi della nostra nazione”.

Immediatamente è stata ribattezzata la Venere influencer con tante critiche ricevute dalla sua pubblicazione. La campagna Open to meraviglia è stata ritenuta da molti un insulto all’arte italiana in particolare. Così La società di comunicazione Armando Testa, ideatrice della campagna, ha replicato con ironia alle accuse. Lo ha fatto con una pagina pubblicitaria a pagamento sul Corriere della sera, titolata “Open to Grazie”.  “Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita ad un dibattito culturale come quello acceso in soli 5 giorni da “Italia. Open to meraviglia” rappresenta sempre qualcosa di positivo”.

“Grazie perché non accadeva da anni che la notizia di una campagna istituzionale suscitasse una eco di tale portata. Quando poi si tratta di una campagna solo presentata ma non ancora uscita, probabilmente di portata unica”, si legge nell’inserzione sul Corriere. “Grazie per le migliaia di commenti, meme, appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana”. La campagna era stata attaccata anche per il video, preso da una piattaforma straniera, girato in Slovenia, da un regista olandese. Tuttavia i pubblicitari si difendono dicendo che il prodotto era completo: “Grazie a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto – e dunque realizzato con materiale di repertorio – fosse già lo spot ufficiale della campagna”.

Risposta alle polemiche sui costi

Poi, Testa risponde anche alle polemiche sui costi elevati spesi per la campagna. “I 9 milioni di euro dell’investimento previsto da Enit sono destinati alla pianificazione media in tutti i principali mercati: Europa, Paesi del Golfo, Usa, Centro e Sud America, Cina, India, Sud-est asiatico e Australia”. Mentre sulle critiche dell’utilizzo della Venere in minigonna oppure mentre mangia una pizza Testa risponde che l’obiettivo è “promuovere l’Italia all’estero, su mercati culturalmente molto diversi dal nostro, accendendo l’attenzione in modo facile, diretto e immediatamente riconoscibile su ciò che tradizionalmente contraddistingue l’Italia nel mondo”. In conclusione, anche la “Venere” ringrazia: “Erano più di 500 anni che non si parlava di lei così tanto. Se non è meraviglia questa”.