Bce, arriva l’ottavo taglio dei tassi di interesse

La sforbiciata della Bce era ampiamente attesa e potrebbe non essere l’ultima come lascia intendere Lagarde.

Bce, arriva l’ottavo taglio dei tassi di interesse

La Bce taglia i tassi d’interesse per l’ottava volta dalla scorsa estate. Con la nuova riduzione di un quarto di punto percentuale decisa ieri, il tasso sui depositi scende al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, quello sui prestiti marginali al 2,40%. Riviste al ribasso di 0,3 punti percentuali, rispetto alle previsioni di marzo, le stime sull’inflazione che nel 2025 è ora prevista al 2%.

La Bce avvisa: con i dazi crescita e inflazione a rischio

Francoforte conferma la sua stima di crescita per l’Eurozona nel 2025 a 0,9%, come nelle stime di marzo, visto “l’andamento del primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese”. Le nuove ‘staff projections’ riducono, invece, la crescita 2026 a 1,1% da 1,2% di dicembre e confermano 1,3% per il 2027. Come si legge nel comunicato successivo al Consiglio direttivo Bce, che avverte: “un ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali nei prossimi mesi determinerebbe livelli di crescita e di inflazione inferiori a quelli dello scenario di base delle proiezioni” mentre il contrario accadrebbe nel caso di “esito favorevole” dei negoziati in corso.

“La manifattura si è in parte ripresa”, grazie alle tensioni commerciali che hanno spinto ad anticipare le vendite, “ma i servizi più orientati al mercato domestico stanno rallentando, e i dazi e l’euro più forte rendono più difficile per le aziende esportare”, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde.

Lagarde non conferma una pausa nel taglio dei tassi

Ma ritornando al taglio dei tassi, Lagarde dà una notizia per molti forse non così attesa. Ovvero la numero uno dell’Eurotower non conferma una pausa nel ciclo dei tagli dei tassi. “Con il taglio di oggi siamo in una buona posizione per navigare nell’incertezza che è all’orizzonte”, ha spiegato Lagarde. La decisione di ridurre i tassi di altri 25 punti base è stata presa “quasi all’unanimità”, soltanto un membro non l’ha sostenuta, ha spiegato. E poi ha aggiunto: “Non confermo una pausa” nella sforbiciata.

“Il nuovo taglio dei tassi deciso dalla Bce conferma un trend positivo iniziato nel 2024 e che rappresenta un segnale di fiducia e ottimismo per sostenere la domanda di credito verso le famiglie, soprattutto per quanto riguarda la domanda di mutui e prestiti”, ha sostenuto in un report Simone Capecchi, executive director di Crif.

Meno entusiasta la Fabi. La discesa del tasso Bce di 250 punti base, dal 4,5% di settembre 2023 al 2% di oggi, “è valsa, finora, una riduzione di soli 118 punti base per i tassi di erogazione di mutui per abitazione alle famiglie” calcolata come differenza tra il Taeg a ottobre 2023, pari a 4,72%, e Taeg a marzo 2025, pari a 3,54, scrive la Fabi.