La ricostruzione è un terremoto. Assegnato il bando per i container ma già non bastano più. Nessuno sa ancora quanti ne occorrono

Siamo, ormai, a quasi un mese dal terribile terremoto che ha devastato il centro Italia. Ma sorgono i primi problemi per la fornitura di container

Siamo, ormai, a quasi un mese dal terribile terremoto che ha devastato il centro Italia. Lo stesso Matteo Renzi, d’altronde, la sera del 31 ottobre, dopo la scossa di magnitudo 6.5 che ha letteralmente distrutto diversi borghi umbri e marchigiani, gioielli del paesaggio rurale italiano, aveva assicurato: “I container arriveranno nelle prossime settimane, prima di Natale”. Detto fatto. Passano 11 giorni e il consiglio dei ministri partorisce il decreto legge al fine di partorire tempestivamente “interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016”.

Il dipartimento della Protezione Civile, guidato da Fabrizio Curcio, per accelerare le pratiche si affida immediatamente alla Consip che il giorno dopo, il 12 novembre, pubblica un bando, suddiviso in tre lotti proprio per l’allestimento delle aree di accoglienza. Parliamo di un piatto da 120 milioni di euro. Ma entriamo nel dettaglio: il primo lotto (80 milioni) riguarda il “noleggio di container abitativi provvisori”, da quello a uso dormitorio fino a quello uso area comune e uso ufficio; il secondo (24 milioni) riguarda l’acquisto di “arredi e biancheria per l’allestimento dei container abitativi”; l’ultimo, invece, è specifico per “container ad uso lavanderia” (16 milioni). Dopo soltanto 5 giorni i lotti vengono assegnati.

Arriva il caos – Ma è qui che sorgono i primi problemi. Dei tre lotti, infatti, uno (l’ultimo) non è stato assegnato. La stessa Consip, contattata dal nostro giornale, dichiara che “per tale lotto non sono pervenute offerte, per cui il lotto non è stato assegnato”. Ecco perché, assicura la Consip, “si garantirà il servizio attraverso convenzioni da attivare in ambito locale”. Staremo a vedere. Ma non è finita qui. Passano altri quattro giorni e la Consip indice un altro bando “fotocopia”: altri 27 milioni in palio, questa volta solo per “noleggio container” e acquisto di arredi e biancheria. Insomma, quanto preventivato col primo bando non basterebbe. E la stessa Protezione Civile, d’altronde, a riconoscere che la prima gara consentirà, entro dicembre, una prima fornitura di 758 container che potranno consentire l’accoglienza di circa 1000 persone. Un po’ pochini considerando che, stando all’aggiornamento di ieri, delle 22.400 persone assistite, 10.350 sono ancora in palazzetti e circa 400 in tende. E la Consip conferma: “Si può prevedere che i container attualmente disponibili non riescano a coprire il fabbisogno complessivo. Di conseguenza, per consentire di fornire un maggior numero di container entro l’anno, è stata definita la nuova gara”. Cosa che tutti ci auguriamo.

Casette scomparse? – Insomma, visto che “le esigenze dei comuni sono ancora in corso di censimento e il fabbisogno si aggiorna progressivamente, la prima fornitura si è rivelata insufficiente”. Tutto da rifare e aggiornare, dunque. A un mese di distanza. E con un dubbio insoluto: che fine hanno fatto quei 12mila moduli abitativi (costati circa 700 milioni) acquistati per conto della Protezione Civile, proprio per poter intervenire in caso di emergenza? Speriamo che almeno la seconda tranche di container possano questa volta bastare.

Tw: @CarmineGazzanni